L’indagine della polizia
Sono stati i media locali a dare enfasi alla notizia, probabilmente anche come opera di dissuasione. La polizia è riuscita a individuare il colpevole e i suoi ospiti proprio dal filmato, in cui si vede sullo sfondo la bandiera simbolo della città, nella piazza Re Abdullah. Una volta trovato l’appartamento con terrazza è stato semplice risalire al proprietario che è stato arrestato assieme ad altre ragazze e ragazzi.
La sharia, la legge islamica in Arabia Saudita
In Arabia Saudita, Paese sunnita wahabita, vige una rigida forma di sharia, la legge islamica. Le donne hanno l’obbligo di indossare il velo e non possono mostrare nessuna parte del corpo, a eccezione delle mani. Le norme per la separazione di genere sono estremamente rigide: di fatto vige il divieto per le donne di accompagnarsi a uomini diversi dal padre, dal marito, dai figli o dai fratelli. Il rispetto di tali norme è assicurato dai membri della Commissione per la Promozione della Virtù e la Prevenzione del Vizio. Nei locali sono previste zone separate per famiglie e uomini single. Inoltre è vietato per chiunque bere alcol e per le donne guidare l’auto, anche se negli ultimi tempi sta montando una protesta per avere almeno questa concessione.
Ecco le norme principali, dal sito Viaggiare Sicuri dell’Unità di Crisi della Farnesina
La legge islamica è la base dell’autorità della monarchia, del diritto, dei costumi e delle usanze del Paese. Le procedure giudiziarie, quindi, sono basate sull’interpretazione locale della Legge Islamica. Va pertanto tenuto presente che alcuni comportamenti considerati normali in occidente o in altri Paesi possono costituire una grave offesa ai costumi e alle usanze saudite e, in alcuni casi, veri e propri reati perseguiti dalla legge con particolare severità. Tra i reati più gravi di questo tipo vi sono l’importazione, la produzione, il possesso ed il consumo di bevande alcoliche, l’uso ed il traffico di droga, il possesso di materiale pornografico (incluso riviste o cataloghi commerciali), l’omosessualità, la molestia sessuale, la promiscuità, la pedofilia. Le pene sono particolarmente gravi e possono includere la mutilazione, la fustigazione in pubblico, l’espulsione dal paese e la pena di morte (in particolare per il traffico di droga, l’omosessualità, la molestia sessuale, ecc.).
Non sono ammesse critiche contro la religione islamica, l’apparato religioso e la casa Reale. La pratica in pubblico di culti diversi da quello musulmano ed il proselitismo sono reati perseguiti con severità. L’apostasia è punibile con la morte del musulmano convertito. I simboli legati ad altre religioni come crocifissi, Bibbia, ma anche oggetti che possono ritenersi legati alla “magia nera” (pratica punita dalla legge) sono considerati illegali in pubblico e generalmente le Autorità di frontiera ne impediscono l’importazione.
In genere è ritenuto offensivo esporre il proprio corpo. Le donne saudite sono tenute a coprirsi interamente in pubblico utilizzando l’abaya, un’ampia tunica nera che nasconde le fattezze del corpo ed un velo per nascondere la testa ed il volto. Le donne straniere sono tenute ad indossare l’abaya, ma generalmente non devono coprire il capo salvo che non venga espressamente richiesto loro dai muttawa (la ‘buoncostume’ saudita).
La danza, il cinema, il teatro e la musica in pubblico sono proibiti. Gli spazi privati quali l’abitazione sono di consueto immuni dall’interferenza dei muttawa, che devono ottenere l’autorizzazione del residente prima di entrarvi. Sono tuttavia noti episodi di irruzione compiuti nelle abitazioni private. (AGI)