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Home > Quirinale: Grillo, Bersani responsabile del suicidio dello Stato

Quirinale: Grillo, Bersani responsabile del suicidio dello Stato

17 de abril de 2013 - Por Comunità Italiana

Gargamella ha già deciso. Ha fatto le Berlusconarie. I votanti erano due: lui e lo psiconano. Sono stati scelti D'Alema e Amato, personaggi di garanzia giudiziaria al posto di una figura di garanzia istituzionale". Così Beppe Grillo, che accusa: "Per Bersani è il suicidio della Repubblica di cui lui e solo lui sarà il responsabile". Il Pdmenoelle consulta "solo Berlusconi per proporre D'Alema, Amato, Violante come ruotino di scorta o un presidente dell'inciucio. Un loro settennato consegnerà l'Italia alla dissoluzione non solo economica, ma anche come Stato unitario. E' bene saperlo. Ognuno si prenda le sue responsabilità". Così Beppe Grillo sul suo blog.
"Bersani ha ignorato i nomi proposti dal MoVimento 5 Stelle per un semplice motivo. Gargamella ha già deciso. Ha fatto le Berlusconarie. I votanti erano due: lui e lo psiconano durante un colloquio intimo. Trasparenza e condivisione, queste sono le parole d'ordine del pdmenoelle". Lo scrive Beppe Grillo in un post sul suo blog in cui denuncia 'l'inciucio' in atto tra Pd e Pdl. "Sono stati scelti in particolare due nomi: D'Alema e Amato – sottolinea Grillo – Due personaggi di garanzia giudiziaria al posto di una figura di garanzia istituzionale. Il presidente della Repubblica è il capo del Consiglio Superiore della Magistratura, la influenza, può indirizzarne il comportamento. Berlusconi vuole un garante per i suoi processi. D'Alema, il principe dell'inciucio, e Amato, l'ex tesoriere di Craxi sono candidati ideali. Dopo l'occupazione del Tribunale di Milano da parte dei suoi parlamentari, vorrebbe occupare anche il Quirinale. Dal suo punto di vista è un legittimo obiettivo, per Bersani è il suicidio della Repubblica di cui lui e solo lui sarà il responsabile".
BERLUSCONI VEDE BERSANI E POI RIUNISCE I 'BIG' PDL – Silvio Berlusconi ha lasciato Palazzo Grazioli prima delle 10. Secondo quanto si apprende in ambienti parlamentari il leader del Pdl starebbe avendo dei colloqui con il segretario del Pd Pier Luigi Bersani per fare il punto sull'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Silvio Berlusconi è rientrato dopo le 13.30 a palazzo Grazioli dopo essere stato via alcune ore. Il Cavaliere ha fatto rientro nella sua residenza non con le sue consuete autovetture e ad attenderlo a via del Plebiscito c'erano diversi big del Pdl tra cui Angelino Alfano, il capogruppo al Senato Renato Schifani e il coordinatore del partito Denis Verdini.
CIVATI, DECIDERE PDL O M5S. SE ESCE D'ALEMA PASSO- "In sostanza dobbiamo decidere se eleggere il Presidente della Repubblica con il Pdl o con il M5S: dopodiché se eleggiamo D'Alema io dagli elettori non ci torno, ci mando i Giovani Turchi..". Così Beppe Civati (Pd) conversando in Transatlantico con i cronisti con cui scherza: "D'Alema che sale al Colle me lo immagino con la colonna sonora di Morricone….".
STRADA: IO DOPO GABANELLI? DECIDE IL M5S – "Per ora il candidato del M5S è Milena Gabanelli": per Gino Strada, secondo più votato alle Quirinarie, non è automatico prendere il posto del volto di 'Report' in caso di rinuncia. "Cosa decideranno lo decidono loro, non io, sono il secondo più votato, ma è irrilevante, il Movimento ha fatto la sua scelta".
SCELTA CIVICA 'BOCCIA PRODI' – "Sul nome di Prodi non abbiamo nessun problema, ma non ce la farà" perché non gode di una "maggioranza ampia" mentre "noi spingeremo fino in fondo perché ci sia un nome che trovi d'accordo anche il Pdl" e "il consenso ampio è un fattore indispensabile". Lo dice Andrea Olivero, coordinatore di Scelta Civica, a Radio 24.
GRILLO, BERSANI VOTI I NOSTRI, POI SI DIALOGA – "Il Pd voti con noi per il Colle. Poi vediamo. Possiamo convergere sull'anticorruzione, contro il conflitto di interessi e sull'incandidabilità della Salma. Bersani si prenda le sue responsabilità, sarebbe il primo passo per governare insieme". Lo afferma il leader del M5S, Beppe Grillo, al Fatto quotidiano. Milena Gabanelli, spiega Grillo, "non l'ho ancora sentita. Non sono certo che accetti l'ipotesi. Ma, appunto, i nostri cittadini hanno scelto il loro nome, in completa autonomia. E hanno indicato una persona perbene, in grado di svolgere quel compito in grande libertà. Gli altri hanno commentato: sarebbe la Repubblica delle manette. Magari, dico io". Se Gabanelli e Gino Strada non accettano, aggiunge Grillo spiegando che "é molto probabile", "il terzo nome è Stefano Rodotà", ma, prosegue, "mi sembra molto più probabile che il presidente venga eletto prima del terzo scrutinio grazie a un accordo tra il Pd e il Pdl. E questo accordo non passa dai nomi che noi proponiamo". Alla domanda se gli piacerebbe Prodi come capo dello stato, Grillo replica: "Non lo so, onestamente", "non è certo l'uomo del cambiamento". E al Pd fa sapere: "Se poi vogliono presentare Giuliano Amato, il braccio destro di Craxi, facciano pure". Su Napolitano, Grillo afferma: "E' stato una delusione. Voleva solo sapere se davamo la fiducia al Pd. Ci siamo lasciati in un modo, poi è tornato coi saggi. Per prendere tempo".
CRIMI, INCONTRO PD-M5S? SI', NO, CHISSA'… – Ci sarà l'incontro tra Pd e M5S sul nome da scegliere per il Quirinale? "No. O forse sì. E' una situazione in divenire, chissà". Così il presidente dei senatori del MoVimento 5 Stelle, Vito Crimi, risponde ai cronisti al Senato ribadendo la posizione del movimento di Grillo. "Abbiamo deciso di votare Milena Gabanelli. Incontrarci per ribadire le solite cose mi sembra un esercizio inutile". "E' anche una forma di rispetto – conclude – per il Pd perché riunirci per raccontarci le stesse cose è ingeneroso".

Fonte: Ansa

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