Comunità Italiana

Raccontare l’emigrazione

Giungono alla 12esima edizione le Giornate dell’Emigrazione organizzate dall’Asmef, associazione presieduta da Salvo Iavarone. Nella splendida cornice di Palazzo Giustiani, oggi pomeriggio, è stata celebrata l’edizione 2017: a fare gli onori di casa il presidente Iavarone. Con lui il senatore Luigi Compagna e il consigliere Maeci Giovanni Maria De Vita (Dgiepm), che nei loro interventi introduttivi hanno rimarcato l’importanza dell’azione di Asmef nella valorizzazione e diffusione della storia dell’emigrazione.

“Ringrazio la Farnesina, qui rappresentata dal consigliere de Vita, per il supporto nella organizzazione delle attività Asmef”, associazione che ogni anno organizza “una rassegna di incontri, in Italia e all’estero sul tema della storia dell’emigrazione”, ha esordito Iavarone. “Siamo partiti 12 anni fa da Castellabate e da lì abbiamo costruito la rassegna, che oggi è molto più ampia”.

Iavarone ha poi ricordato che la storia dell’emigrazione è andata di pari passo con la storia dell’Italia e che mai come oggi il tema è “attualissimo”, come riportano i dati statistici, e che dunque sono preziose le occasioni che valorizzino l’esperienza e le storie dei connazionali che sono andati via negli anni.

Il senatore Compagna ha quindi evidenziato come le Giornate dell’emigrazione, da anni ospitate in Senato, siano ormai “quasi una abitudine istituzionale”. Quando sono nate, 12 anni da, “l’Italia era un Paese diverso, era un paese di immigrazione e andava ricordato che eravamo stati un Paese di emigrazione. Negli anni, come sappiamo, il Paese è cambiato così come l’emigrazione italiana”, ha osservato il senatore che, dopo un breve excursus storico, ha infine ringraziato il Maeci per aver “preso a cuore le iniziative dell’Asmef”.

A rappresentare il Ministero degli esteri oggi pomeriggio c’era il consigliere Giovanni Maria de Vita, capo dell’ufficio I della Direzione generale degli italiani all’estero e le politiche migratorie.

“Il Ministero degli Esteri è molto orgoglioso e felice di partecipare a questa edizione delle Giornate dell’Emigrazione. Con l’Asmef – ha ricordato – ci lega un rapporto costruito nel corso degli anni; ci ha attratto – ha spiegato – la capacità di concentrarsi su aspetti specifici e poco retorici che promuovono il valore delle nostre comunità all’estero”.

De Vita ha quindi ricordato che nel passato gli italiani all’estero hanno avuto nel passato, certo non senza difficoltà, la “possibilità di insediarsi in altri paesi e di integrarsi, contribuendo alla crescita di quei paesi; cosa – ha sottolineato – che ci viene riconosciuta in ogni visita ufficiale dalle autorità locali”. Una circostanza che dovrebbe essere ricordata soprattutto oggi, ha detto De Vita, che discutiamo dei migranti in Italia: “la storia dell’emigrazione italiana può suggerirci una soluzione ai problemi di oggi, per creare un mondo più giusto ed equo”.

Come gli italiani hanno fatto all’estero, “gli stranieri in Italia contribuiscono al nostro Pil, arricchiscono la nostra cultura”. La storia ha dimostrato che “le società che hanno favorito l’integrazione culturale sono diventate grandi: è successo nel passato, può succedere anche oggi”, ha affermato De Vita, secondo cui la storia dell’emigrazione dovrebbe essere “più introdotta nelle scuole, perché è parte della storia nazionale”.

Grazie all’Asmef si accende un faro “su aspetti specifici dell’emigrazione, che veicoliamo anche attraverso gli organi di rappresentanza degli italiani all’estero”, come per esempio con il progetto “Capitan cooking”. L’auspicio, ha concluso, “è che le comunità degli italiani all’estero diventino un collegamento reale con il Sistema Paese, promotori di cultura, economia e del saper vivere italiano”.

Il pomeriggio a Palazzo Giustiani è proseguito con la presentazione del Premio Eccellenza Italiana. (m.c.\aise)