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Home > Raffica di dimissioni, lasciano Maiani e Dolce

Raffica di dimissioni, lasciano Maiani e Dolce

23 de outubro de 2012 - Por Comunità Italiana

L'intero ufficio di presidenza della Commissione nazionale Grandi Rischi, composto oltre che dal presidente Luciano Maiani, dal presidente emerito Giuseppe Zamberletti e dal vicepresidente, Mauro Rosi, ha rassegnato questa mattinale dimissioni al presidente del Consiglio Mario Monti. Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile. Maiani ha deciso di dimettersi per "l'impossibilità che la commissione Grandi Rischi possa lavorare serenamente e offrire pareri di alta consulenza scientifica allo Stato in condizioni così complesse".
Anche il direttore dell'ufficio rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile, Mauro Dolce, ha presentato le dimissioni dopo la sentenza del tribunale de L'Aquila che ha condannato a sei anni tutti i partecipanti alla riunione della Commissione Grandi rischi del 31 marzo 2009. Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile sottolineando che "all'esito dell'iter amministrativo previsto, il professore verrà assegnato ad altro incarico".

IL MONDO DELLA SCIENZA INSORGE – Levata di scudi del mondo scientifico internazionale dopo la condanna dei super esperti che ''non allertarono'' gli aquilani, anzi ''minimizzarono'' i rischi di un terremoto. La sentenza  "e' avvenuta nel paese natale di Galileo. Certe cose non cambiano mai". E' la conclusione del  ricercatore Michael Halpern, della ong americana Union of Concerned Scientists. Halpern si occupa da tempo di "interferenze della politica nella scienza". Si tratta di una decisione "assurda e pericolosa", si legge in un comunicato della Ong: "Il presidente Napolitano dovrebbe" intervenire. Dal Giappone gli fa eco Shinichi Sakai, professore associato dell'Earthquake Research Institute di Tokyo: "Se fossi stato io lì avrei detto le stesse cose perché non è possibile stabilire quando può verificarsi una forte scossa sismica".

"Dopo che l'Aquila è stata investita da terremoti di piccola intensità, gli scienziati hanno affermato che un sisma di grande potenza era improbabile ma possibile, sottolineando l'incertezza in questo campo", si legge in un comunicato sul sito della Ong. "Quando il forte sisma ha colpito, causando vittime, gli scienziati sono stati messi sotto processo. In quell'occasione l'American Geophysical Union ha messo in guardia sul fatto che le accuse potevano mettere in crisi gli sforzi internazionali per capire i disastri naturali, perché il rischio di un contenzioso scoraggia gli scienziati e i funzionari dall'avvisare il proprio governo o anche lavorare nel campo della previsioni rischi in sismologia". "Immaginate se il governo accusasse di reati criminali il metereologo che non è stato in grado di prevedere l'esatta rotta di un tornado. O un epidemiologo per non aver previsto gli effetti pericolosi di un virus", continua.

La notizia ha avuto grande rilievo sulla stampa nipponica, visto il ricordo ancora vivo del sisma/tsunami dell'11 marzo 2011: Sakai, parlando con l'ANSA, rileva che "non è chiaro se la sentenza debba essere imputata ai componenti del comitato perché avevano la responsabilità di dare informazioni su provvedimenti e misure da prendere o perché i componenti sono colpevoli di valutazioni sbagliate come scienziati". Resta il fatto che "in Giappone (che registra annualmente il 20% delle scosse pari e superiori a magnitudo 6 in tutto il mondo) non ci sono mai stati processi simili". La previsioni dei terremoti, conclude, "sono considerate attualmente molto difficili, come ha del resto ribadito l'ultima e recente riunione della Seismological Society of Japan".

IL DIBATTITO IN ITALIA – "Quella de l'Aquila è una vicenda drammatica, ma la giustizia ha i suoi tempi", afferma il ministro dell'interno Cancellieri. "Il rischio è che si sia affermato il principio che non è ammesso il dubbio in una valutazione scientifica. Io credo si debba restituire ad ogni componente della vita sociale il suo ruolo. Il ruolo della scienza non è quello della politica e non è neanche quello dell'amministrazione. Probabilmente c'é un po' di confusione di ruoli", afferma il ministro dell'ambiente, Corrado Clini. "Mi auguro che venga corretta in secondo grado": è invece  l'auspicio espresso dal presidente della Camera, Gianfranco Fini. "E' una sentenza che sta facendo il giro del mondo – ha aggiunto Fini – e con tutto il rispetto per chi l'ha emessa, contrasta con un dato scientifico: è impossibile prevedere la gravità di un sisma". "Ne stanno parlando negli Stati Uniti e in Giappone. Mi auguro – ha concluso il presidente Fini – che venga corretta in secondo grado". "Si rende giustizia alle vittime del terremoto dell'Aquila condannando chi ha costruito delinquentemente, non gli scienziati. Assurdo. E le conseguenze?", afferma il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, su Twitter.

Fonte: Ansa

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.