Erano almeno trenta le persone (tra familiari, amici, docenti, colleghi di lavoro e semplici conoscenti) con cui quotidianamente Giulio Regeni manteneva rapporti via internet o attraverso social network o via skype. E’ quanto emerge dalle indagini della Procura di Roma che sta cercando di capire le ragioni della morte del 28enne ricercatore di origine friulana anche dall’esame del suo personal computer che la famiglia ha consegnato agli inquirenti nei giorni scorsi.
La massa di informazioni al vaglio dei consulenti nominati dal pm Sergio Colaiocco (anche oggi impegnato in una lunga riunone con gli investigatori di Ros e Sco) e’ tale che l’accertamento tecnico durera’ diverse settimane. Il magistrato, che attende per il fine settimana una prima relazione medico legale da parte del professor Vittorio Fineschi, ha raccolto negli ultimi giorni le dichiarazioni di una decina di persone che hanno avuto contatti e frequentazioni con Regeni.
Dalle testimonianze finora acquisite sarebbero emersi elementi univoci: il ragazzo, che faceva una vita sobria e riservata, era solito raccontare a tutti del difficile clima che si respirava al Cairo e delle ‘pressioni’ politiche certamente legate al regime di Al Sisi ma nulla che facesse pensare a una situazione di effettivo pericolo. E’ stata formalizzata, infine, la rogatoria in lingua araba con la quale la Procura di Roma ha chiesto a quella egiziana di trasmettere fin qui compiuti dalle autorita’ del Cairo.
L’ambasciatore egiziano a Roma, Amr Helmy, ha infine assicurato che il team investigativo italiano riceve la massima collaborazione dalle autorita’ egiziane a tutti i livelli
Intanto si registra un vero e proprio crollo del tursimo italiano in Egitto. Le prenotazioni italiane per la prossima stagione estiva sono scese finora del 90 per cento rispetto al 2015, come riferito ad “AgenziaNova” da fonti del ministero del Turismo del Cairo.
“La misteriosa uccisione dello studente italiano Giulio Regeniall’inizio di questo mese, insieme con il disastro del volodella compagnia russa Metrojet, precipitato nel Sinaisettentrionale lo scorso 31 ottobre, hanno colpito duramenteil turismo in Egitto”, ha detto Mohamed Abdel Gabbar, responsabile del settore internazionale del Turismo egiziano. Il ministro del Turismo, Hisham Zaazou, secondo fonti del dicastero, e’ stato costretto a cancellare la sua visita all’ultima edizione diBit (Borsa internazionale del turismo) perche’ ritenuta “inopportuna” viste le forti tensioni con Roma sul casoRegeni. Una delegazione del ministero del Turismo egiziano, secondo fonti del Cairo, ha comunque siglato alla Fiera diMilano un accordo con la compagnia aerea italiana Meridiana per lanciare un volo diretto tra Milano e Sharm el Sheikh apartire dal mese di marzo 2016. L’Italia e’ il sesto paese in Egitto per numero di turisti, con 333 mila italiani che hanno visitato il paese nordafricano nel 2015. (AGI)