Berlusconi: «Risorse per l'emergenza»
Il sottosegretario scende in campo. La procura di Palermo apre inchiesta sulle spese dell'Amia
PALERMO – Il sottosegretario e capo della Protezione civile Guido Bertolaso giungerà a Palermo, dove presiederà nel primo pomeriggio in prefettura un vertice con tutte le istituzioni locali «per un esame congiunto della situazione determinata dalla mancata raccolta dei rifiuti e l'individuazione degli interventi necessari a fronteggiare l'emergenza». Lo comunica la Prefettura di Palermo.
DECISIONE – Proprio per affrontare l'emergenza rifiuti a Palermo, da giorni invasa da cumuli di spazzatura che non viene ritirata per un'agitazione dei netturbini, comune, prefettura e regione avevano chiesto l'intervento dell'Esercito e della Protezione civile. È quanto era stato deciso nella tarda serata di domenica, al termine di un incontro avvenuto in Prefettura, con i vertici delle istituzioni. Già per oggi sono attesi i «primi provvedimenti urgenti per fare fronte, in accordo con il sindaco e con il Prefetto, a questa emergenza spazzatura».
CASSONETTI BRUCIATI – Intanto nella notte ancora cassonetti in fiamme in molte vie di Palermo. Ne sono stati incendiati, secondo quanto reso noto dalla sala operativa dei vigili del fuoco, una settantina. Si allunga dunque la serie di roghi dolosi che nel capoluogo siciliano hanno distrutto numerosi contenitori dei rifiuti e campane per la raccolta differenziata. Danneggiate anche una decina di auto, che erano posteggiate accanto ai contenitori. Monta, dunque, la protesta. La città del resto è ormai vicina ad essere sommersa dai rifiuti. A ridosso dei contenitori stracolmi, si sono formati dei cumuli che assomigliano sempre più a vere e proprie discariche a cielo aperto, senza distinzione tra zone residenziali e periferia.
LA PROCURA INDAGA– Nel frattempo la procura di Palermo ha avviato un’indagine sulla gestione dell’Amia. In particolare i magistrati vogliono vederci chiaro su una spesa di 300mila euro che sarebbe stata sostenuta per effettuare 22 missioni negli Emirati arabi nella fase in cui la società era presieduta dall’attuale senatore e Pdl Vincenzo Galioto.
BERLUSCONI – Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente Berlusconi: «La sinistra, come è sua abitudine, mistifica la realtà e tenta di addossare la responsabilità della crisi economico-finanziaria dell' Amia, Azienda per la raccolta dei rifiuti, alla amministrazione comunale di Palermo». Lo afferma in una nota il premier. «La verità – sottolinea il presidente del Consiglio – è che l'ex sindaco Orlando e la sinistra hanno lasciato in eredità al sindaco Cammarata un enorme bacino di precari, oltre 7.000 persone, e Cammarata ha dovuto assumersi l'onere di una stabilizzazione costosa per le casse comunali. Ho garantito al sindaco l'impegno finanziario del governo per la soluzione del problema».
LA REPLICA DI ORLANDO – «Si vergogni Berlusconi delle sue bugie e delle sue leggi vergogna». Risponde così il portavoce dell'Italia dei Valori Leoluca Orlando, agli attacchi di Silvio Berlusconi. «L'amministrazione comunale di Palermo, quando ero sindaco, aveva i bilanci certificati da Moodys con un rating finanziario AA3. Invece, da quando c'è al Comune un uomo di Berlusconi, i bilanci sono dissestati da spese folli e non hanno più avuto alcun riconoscimento di rating finanziario. Inoltre, la Corte dei Conti, in relazioni ufficiali, ha riconosciuto l'irregolarità delle spese dell'attuale amministrazione comunale di Palermo ed ha avviato alcune azioni di responsabilità, altre è doveroso che le avvii. La Guardia di finanza, nei mesi scorsi, ha accertato le ipotesi di reato, quali truffa e falso in bilancio, per moltissimi milioni di euro, a carico degli amministratori dell'azienda d'igiene ambientale di Palermo, l'Amia, in particolare, a carico dell'ex presidente dell'azienda ex municipalizzata per la raccolta dei rifiuti, Enzo Galioto, anch'egli uomo di Berlusconi. Adesso, l'ex presidente Galioto è stato "messo in salvo" dallo stesso Berlusconi con l'elezione a senatore ed è stato "messo in salvo" anche dal sindaco Cammarata che ha bloccato l'inchiesta giudiziaria, omettendo di presentare formale atto di querela a carico dello stesso Galioto. Infatti, in virtù di una legge vergogna, fatta approvare da Berlusconi, non è più possibile procedere ulteriormente a carico di amministratori truffatori e falsificatori di bilancio senza la querela delle proprietà». «Il sindaco Cammarata, dimenticando di gestire denaro pubblico e di non essere il proprietario privato dell'Amia, ha omesso di presentare la querela. Questa omissione di un atto dovuto da parte di Cammarata ha bloccato l'azione penale.
FRANCESCHINI – Anche il segretario del Pd è intervenuto sulle affermazioni di Berlusconi: «Dare la colpa alla giunta Orlando fa semplicemente ridere. La destra governa il Comune da otto anni e in questo periodo sono entrati nell'amministrazione oltre 3.000 nuovi precari mentre la gestione dell'azienda è totalmente inefficiente ed è sotto inchiesta per reati di ogni tipo».
LOMBARDO – L'emergenza rifiuti a Palermo acuisce anche il conflitto tra il presidente della Regione Sicilia e il Pdl. A Palermo «non ci sono» pacchetti di spazzatura elettorali, come ha detto a Bari il premier Silvio Berlusconi. Ne è convinto proprio Lombardo che, intervenendo alla trasmissione «Faccia a faccia» su Radiotre ha detto: «Posso rassicurare il Presidente del Consiglio. A Palermo c'è una situazione delle aziende, comepresa quella che si occupa della raccolta dei rifiuti, che è totalmente insostenibile. Non so quante centinaia di assunzioni ha fatto quell'amministrazione alla vigilia di varie elezioni. Credo che ci sia un eccesso di personale, ma posso sbagliarmi». Per Lombardo, «se non si riforma il sistema della raccolta di rifiuti, rischiamo grosso». «Sei mesi fa il governo – ha aggiunto Lombardo – ha consegnato all'Assemblea regionale siciliana un disegno di legge che aspetta di essere approvato. Mi auguro che, anche a seguito di questa emergenza palermitana, il primo punto da trattare in assemblea, piuttosto che giochicchiare con le mozioni di censura nei confronti delle persone che lavorano sodo e che non vanno a giocare a poker, sia quello di approvare il disegno di legge».
Corriere della Sera