Scopriamo le caratteristiche del GP degli Emirati Arabi che domenica chiude la stagione già vinta da Button: l'avveniristico tracciato disegnato da Tilke ospita una gara che passerà alla storia visto che la corsa inizierà con la luce naturale e finirà con quella artificiale
ABU DHABI (Emirati Arabi), 28 ottobre 2009 – È senz'altro un GP tanto atteso per la location, quanto assolutamente anonimo dal punto di vista sportivo. Domenica la F.1 scende in pista ad Abu Dhabi alla scoperta del dorato mondo degli Emirati Arabi con un campione del mondo già designato, Jenson Button, bravo a vincere il Mondiale nella gara di Interlagos di due settimane fa. Così la curiosità sarà tutta per il nuovo tracciato di Yas Marina, interamente progettato per essere vissuto tutto l'anno secondo le ormai più consolidate tendenze nella realizzazione di questi impianti, vitali e produttori di business a prescindere dall'evento sportivo.
speciale — A Bernie Ecclestone sarebbe certamente piaciuto far esordire qui il suo show con una situazione sportiva ancora incerta. Ma questo GP presenta comunque delle caratteristiche che lo rendono ugualmente speciale. La curiosità regina, tanto per cominciare, è che domenica assisteremo alla prima gara di F.1 della storia in cui si comincia con la luce del sole e si finisce con la luce dei riflettori. Questo per effetto della partenza in programma alle 17 locali (le tradizionali 14 in Italia). Non sarà comunque un esordio assoluto in Medioriente perché da diversi anni la F.1 corre già in Baharain.