Dieci persone, tra cui 4 bambini, sono sopravvissute alla slavina che ha travolto il 18 gennaio l’hotel Rigopiano. Mamma e figlio sono stati estratti vivi in mattinata mentre altri tre bambini sono stati salvati poco dopo le 18. E si lavora senza sosta per raggiungere le altre 5 persone ancora vive sotto le macerie. Nella speranza che ci siano altri superstiti. Vigli del fuoco, militari del soccorso alpino, volontari e persionale della protzione civile hanno passato la notte a scavare nella neve e nel ghiaccio alla luce delle fotoelettriche, con la speranza di trovare ancora in vita qualcuno degli ospiti del resort sommerso da una slaviona nel pomeriggio del 18 gennaio. Una speranza che si affievoliva con il passare delle ore. Poi, alle 11.40, l’urlo dei soccorritori: “abbiamo individiato persone ancora vive!”.
Il miracolo: estratti vivi 3 bambini dopo 48 ore
Grazie anche alle indicazioni di un dipendente del Rigopiano i soccorritori sono riusciti ad individuare un gruppo di sei persone, tra cui quattro bambini: la moglie e uno dei due figli del cuoco, uno dei due superstiti ritrovati il 19 mattina dagli uomini del soccorso alpino che avevano sfidato la tormenta con ciaspole e racchette per giungere in tempo, sono stati estratti e trasportati in ospedale, sostanzialmente “in buone condizioni”; con gli altri quattro – uno dei quali sembra ferito in modo non grave – i vigili sono rimasti in contatto vocale. Poco dopo le 18 i vigili del fuoco hanno estratto vivi altri tre bambini dalle macerie dell’Hotel Rigopiano. Si tratta delle tre voci che erano state in precedenza attribuite a una mamma e a due bimbi.
Nel primo pomeriggio unità cinofile e squadre Usar, specializzate nel soccorso e nella ricerca, hanno captato i segnali di un altro gruppo di persone, forse cinque (ma il numero è da verificare). Il lavoro prosegue senza sosta, ma “con grande attenzione”, spiegano i pompieri, perché bisogna anche fare i conti con la minaccia incombente rappresentata da una slavina che “non è sotto controllo” e potrebbe ricominciare a slittare verso valle.
Procura di Pescara apre fascicolo contro ignoti per disastro colposo
Nel frattempo, come riporta RaiNews, l’indagine aperta sul disastro dalla Procura di Pescara segna i primi passi ufficiali con un sequestro di documenti nelle sedi della provincia e della prefettura. Il primo e urgente tema di indagine riguarda la ricostruzione delle cause e circostanze per le quali queste persone erano lì nel momento in cui la valanga è arrivata. Al momento il fascicolo è contro ignoti e le ipotesi di reato sono omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Quanto al presunto ritardo nei soccorsi, conseguente ad una sottovalutazione dei primi sos, dalla procura fanno sapere che la telefonata del ristoratore e datore di lavoro del cuoco sopravvissuto alla slavina “sarà acquisita, al pari di tante altre”.(AGI)