Maroni: "Il capo degli hooligan va incriminato per tentata strage". Belgrado: arrestati altri 19 teppisti
MILANO – L'Interpol di Belgrado ha sottovalutato i rischi della trasferta degli ultrà serbi. Lo sostiene il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. «Il messaggio che abbiamo ricevuto dall'Interpol di Belgrado – ha spiegato Maroni durante una conferenza stampa in prefettura a Padova – parlava di cento tifosi che sarebbero partiti per Genova per assistere all'incontro di calcio, divisi in due gruppi. E si riservavano di comunicare ulteriori notizie nel caso fossero sopraggiunte». Quanto alle critiche ricevute dal Viminale, il ministro ha detto di avere le «spalle larghe» e per questo «ci rido sopra». In particolare, Maroniha fatto riferimento alle dichiarazioni del sindaco di Genova, Marta Vincenzi: «Dal sindaco – ha detto – sono stato accusato in modo comico di essere responsabile di tutto. Dico in modo comico perché contemporaneamente il sindaco ha elogiato l'operato delle forze dell'ordine, dicendo che la colpa è del ministro. Allora, quando si arrestano i mafiosi non è merito del ministro ma delle forze dell'ordine, quando succede l'incidente non è colpa delle forze dell'ordine ma è colpa del ministro». Intanto il capo degli hooligans serbi, che ha chiesto «scusa all'Italia e agli italiani», ha spiegato, per tramite del proprio avvocato, che la guerriglia inscenata allo stadio Ferraris prima della partita Italia-Serbia «è stata una protesta contro la Federazione di calcio serba».
«TENTATA STRAGE» – In un'intervista alla Gazzetta dello Sport, lo stesso Maroni ha ribadito che «abbiamo rischiato un Heysel 2 e la professionalità delle nostre forze dell'ordine l'ha impedito». Per il ministro il capo degli hooligans serbi, Ivan Bodganov, dovrebbe ora essere «incriminato per tentata strage». Quanto alle posizioni Uefa, «sono tentato di ribattere all'Uefa e a Platini quando si disse contrario alla tessera del tifoso: se in Europa fosse in vigore il sistema italiano, Daspo più tessera, non sarebbe successo nulla». Nel campionato italiano, infatti «c'è un filtraggio severo, entra solo qualche striscione innocuo». Mentre nel caso di Genova «c'era un gruppo numeroso e violento che faceva pressione e rendeva difficile il filtraggio, l'ingresso allo stadio rischiava di diventare una carneficina», senza contare che «la logistica di Marassi non aiuta» perché «non c'è una zona adatta al prefiltraggio quando si verificano condizioni critiche».
ULTRÀ ARRESTATI – Nel frattempo, la polizia serba ha arrestato 19 hooligans, tra i responsabili degli incidenti di Genova. Lo riferiscono media serbi. I primi pullman con a bordo fans serbi hanno iniziato ad arrivare alla frontiera tra Croazia e Serbia mercoledì sera, e sono stati perquisiti dalla polizia per cinque ore, riferisce il canale televisivo di Belgrado B92. La decisione di inviare un robusto contingente di poliziotti alla frontiera in attesa dei pullman dei tifosi è stata presa al Consiglio nazionale di difesa, presieduto dal capo dello Stato Boris Tadic, riferisce ancora il canale. B92 aggiunge che i 19 arrestati sono stati portati nella vicina località di Sremska Mitrovica. Organi d'informazione croati inoltre riferiscono che la polizia croata ha accompagnato i pullman per i 400 chilometri percorsi fino al confine serbo, senza consentire ai veicoli di fermarsi.a
Fonte: www.corriere.it