In riferimento alla vicenda degli scontrini (12mila euro spesi secondo i pm per 56 cene consumate tra il 2013 e il 2015 in numerosi ristoranti di Roma e di altre citta’), proprio l’ex sindaco Marino ha sollecitato il rito abbreviato (che in caso di condanna prevede lo sconto di pena pari a un terzo) subordinandolo all’acquisizione di una perizia grafologica, grazie alla quale sarebbe possibile risalire a chi effettivamente ha posto la firma su quelle spese, e di una nota del suo ex capo di gabinetto in cui era esplicitato a che cosa si riferissero le cosiddette ‘spese di rappresentanza’. Quanto alla Onlus, Marino e’ accusato dalla Procura di aver predisposto tra il 2012 e il 2013 la certificazione di compensi riferiti alle prestazioni fornite da collaboratori fittizi o soggetti inesistenti, inducendo in errore, lui ed altri tre, l’amministrazione finanziaria e l’Inps e procurando alla Onlus un ingiusto profitto per complessivi 6mila euro consistito nell’omesso versamento degli oneri contributivi dovuti per le prestazioni lavorative.
L’indagine sulla Onlus, oltre a Marino, chiama in causa anche altri tre imputati: si tratta di Rosa Garofalo, Carlo Pignatelli e Federico Serra che saranno giudicati dal gup Balestrieri con il rito ordinario. (AGI)