Comunità Italiana

Ruby e gli atti, la Giunta rinvia l’esame D’Alema insiste: «Venga al Copasir»

L'organismo per le autorizzazioni a procedere della Camera si riunirà il prossimo 25 gennaio

MILANO – Tutto rimandato a martedì. La Giunta per le autorizzazioni della Camera ha deciso di rinviare al 25 gennaio alle ore 14 l'esame degli atti sul caso Ruby, con i quali si chiede di poter perquisire gli uffici del contabile del premier, Giuseppe Spinelli. A chiedere il rinvio alla prossima settimana è stato il relatore del provvedimento, Antonio Leone (Pdl). L'esame dovrebbe durare un paio di settimane. Il termine (la Giunta ha un mese di tempo dalla trasmissione degli atti per istruire la pratica per l'Aula) scade il 14 febbraio. Nel frattempo, il presidente del Copasir Massimo D'Alema torna a chiedere che «come dice la legge» il premier riferisca al Comitato. «Siamo sempre in attesa, domani vediamo il sottosegretario Gianni Letta e glielo chiederemo di nuovo» spiega D'Alema. «È assurdo – aggiunge – sia al centro di un dibattito visto che per legge il premier deve riferire periodicamente al Copasir. A noi non interessa che cosa il premier fa nelle sue case, non si tratta di curiosità malsana ma la legge attribuisce a lui delle competenze esclusive sulle quali è tenuto a riferire».

«CHIEDONO TEMPO? LO CAPISCO» – Quanto ala Giunta, già martedì il presidente Pierluigi Castagnetti (Pd) aveva anticipato che il Pdl avrebbe chiesto un rinvio dell'esame degli atti trasmessi dalla Procura di Milano. «Lo capisco. Non ho nulla da obiettare perché si tratta di 389 pagine che vanno lette con attenzione. Ci vuole tempo» aveva anche aggiunto Castagnetti.

POLEMICHE – Il caso Ruby resta l'argomento principale del dibattito politico. Il Pd chiede a Silvio Berlusconi di dimettersi. «Noi non chiediamo le elezioni anticipate chiarisce il segretario Pier Luigi Bersani -, non le temiamo ma non togliamo a Berlusconi le castagne dal fuoco. È lui che deve levare dall'imbarazzo se stesso e il Paese, vada dai giudici da dimissionario e poi si rimetta alle decisioni del capo dello Stato». Anche Idv e Fli invitano il premier a fare un passo indietro e lo stesso fa l'Udc. «Silvio Berlusconi è abituato a fare delle donne carne femminile martirizzata» è l'opionione del presidente dei centristi Rocco Buttiglione. Il Pdl fa quadrato attorno al Cavaliere, invece, senza risparmiare critiche ai magistrati milanesi (per il deputato Giorgio Stracquadanio c'è addirittura «un disegno per fa cadere il governo»). Alle richieste di dimissioni per il governo che vengono dalle opposizioni, la Lega risponde con i fatti, con le riforme, è la posizione espressa dal capogruppo del Carroccio a Montecitorio, Marco Reguzzoni: «Ci interessano fatti e sostanza. Il governo prosegue lungo il cammino delle riforme e al primo punto c'è il federalismo fiscale, che tanto serve al paese per andare avanti e non restare fermo. L'opposizione chiede le dimissioni di Berlusconi ogni 15 giorni, non è un fatto nuovo». Una voce un po' fuori dal coro è quella di Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia. «Ho consigliato personalmente al presidente Berlusconi – ha detto intervenendo ad Agorà su Rai Tre di dedicarsi alla collezione di francobolli e alla storia postale: sono meno pericolose di altre collezioni. Forse non ha seguito il mio consiglio». «Moralmente lo condanno – ha aggiunto Giovanardi -, però, mi fido di più dei Kennedy, dei Clinton e di Berlusconi che delle procure che stanno facendo delle cose terrificanti, mettere sotto controllo decine, centinaia di utenze, senza un reato. Mi schiero con Berlusconi – spiega – e non con le procure. Berlusconi è un uomo generoso, che purtroppo o per fortuna, i soldi li ha e generosamente li da a tutti».

BERLUSCONI E FLORIS – Sul caso Ruby è intervenuto martedì sera lo stesso premier Silvio Berlusconi, al termine di una riunione della direzione del Pdl, spiegando che non ha alcuna intenzione di dimettersi e sottolineando di non aver commesso reati. Il presidente del Consiglio ha anche telefonato a sorpresa alla trasmissione Ballarò, dedicata quasi interamente alla vicenda Ruby, ma Giovanni Floris, ormai in chiusura, non lo ha fatto intervenire in trasmissione. Lo ha riferito, prima della chiusura della puntata, lo stesso conduttore. «Ha telefonato – ha detto il giornalista – il presidente Berlusconi; ma visto come era andata l'ultima volta, lo abbiamo invitato a venire da noi la prossima settimana». Floris si è riferito all'ultima telefonata del Cavaliere alla trasmissione, quando egli ha chiuso bruscamente e polemicamente la telefonata rifiutando di rispondere ad alcune domande.
 
Fonte: www.corriere.it