Nel rapporto pubblicato oggi ‘Flying on one engine: the Eurozone economy is fighting for altitude” si legge che per quest’anno si prevede una crescita pari all’1,1% (contro l’1,3% delle proiezioni di novembre) e per il 2017 una crescita dell’1,3% (contro l’1,4% di novembre).
Stesso discorso per gli altri Paesi europei: se per l’Eurozona la stima è stata rivista dall’1,8% all’1,5%, nel dettaglio per la Spagna si prevede un Pil a +2,6% nel 2016 (contro +2,7%) e a +2,3% nel 2017 (contro +2,4%). Più marcata la differenza per la Germania: si stima una crescita dell’1,6% per quest’anno (contro il 2% di novembre) e dell’1,7% per il 2017 (contro l’1,8%). In Francia infine si prevede una crescita dell’1,3% per il 2016 (contro l’1,6%) e dell’1,5% per il 2017 (contro l’1,6%).
“Abbiamo bisogno di un ministro delle Finanze unico della zona euro”, ha ribadito oggi il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in un’intervista a Le Figaro. “L’Italia rispettera’ lo sforzo di aggiustamento che le è richiesto” ma “questo sforzo e’ deformato dalle considerazooni statistiche” e le regole di calcolo Ue “imponendo all’Italia aggiustamenti dolorosi le recano piu’ danno rispetto ad altri Paesi e questo non va bene”, ha spiegato. “Basterebbe modificare le regole di calcolo Ue per dimostrare senza ombra di dubbio che l’Italia ha le finanze pubbliche in equilibrio”, ha suggerito Padoan sottolineando che “il metodo di calcolo potrebbe essere differente ma non si cambiano le regole durante il gioco”. In questo senso, “un ministro delle Finanze unico dell’Eurozona servirebbe a garantire l’attuazione di una politica di bilancio europea piu’ equilibrata. Dovrebbe anche gestire eventuali azioni di sostegno che implichino risorse comuni, come la gestione dei flussi migratori o del rafforzamento della sicurezza europea”.
Giornata positiva, intanto, per le borse europee che proseguono in rialzo a metà seduta all’indomani delle dichiarazioni del presidente della Fed, Janet Yellen, che ha segnalato cautela nell’aumento dei tassi di interesse. Londra sale dell’1,71%, Parigi guadagna l’1,89%, Francoforte cresce dell’1,70%. Milano al momento registra un progresso dell’1,40%. (AGI)
Gli economisti di Standard and Poor’s hanno tagliato le stime di crescita dell’economia dell’Eurozona all’1,5% quest’anno (contro l’1,8% stimato nelle proiezioni di novembre) e all’1,6% nel 2017. Le nuove previsioni sono contenute nel rapporto pubblicato oggi Flying on one engine: the Eurozone economy is fighting for altitude. La revisione al ribasso delle stime di crescita è legata al rallentamento delle economie emergenti.
Nel rapporto sono riviste al ribasso anche le stime di crescita dell’Italia per il 2016 e il 2017. Per quest’anno si stima una crescita pari all’1,1% (contro l’1,3% delle proiezioni di novembre) e per il 2017 una crescita dell’1,3% (contro l’1,4% di novembre).
Stesso discorso per gli altri Paesi europei: per la Spagna si prevede un Pil a +2,6% nel 2016 (contro +2,7%) e a +2,3% nel 2017 (contro +2,4%). Piu’ marcata la differenza per la Germania: si stima una crescita dell’1,6% per quest’anno (contro il 2% di novembre) e dell’1,7% per il 2017 (contro l’1,8%). In Francia infine si prevede una crescita dell’1,3% per il 2016 (contro l’1,6%) e dell’1,5% per il 2017 (contro l’1,6%). (AGI)