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Home > Saglia: “Le centrali solo nelle Regioni che dicono sì”

Saglia: “Le centrali solo nelle Regioni che dicono sì”

16 de março de 2011 - Por Comunità Italiana

Mentre è sempre emergenza in Giappone, il sottosegretario cerca di frenare l'allarme andando oltre il piano per il nucleare in Italia, che prevede un parere "obbligatorio ma non vincolante" delle amministrazioni interessate alla costruzione di un impianto

ROMA – Sarebbe un errore congelare il piano per il nucleare in Italia dopo l'emergenza giapponese, ma le Regioni italiane stiano tranquille: le centrali non verranno costruite nel territorio di chi negherà il suo assenso. Così, nella seduta delle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera svoltasi ieri sera, il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia cerca di frenare l'allarmismo sul nucleare. E, pur di rassicurare le amministrazioni locali, va persino oltre quanto previsto dal piano.

Poco più di un anno fa, la Cassazione 1 ha infatti stabilito che, per la costruzione di un impianto nucleare, lo Stato ha l'obbligo di chiedere un parere alle Regioni interessate, parere però "non vincolante" rispetto alla decisione. E, a fine 2010, la Consulta aveva bocciato le leggi regionali 2 con cui Puglia, Calabria e Campania avevano "vietato" il nucleare nel loro territorio, legiferando in una materia che è specifica competenza del governo centrale.

Ebbene, per Saglia quel parere regionale diventa invece vincolante: "Non si potranno realizzare le centrali nucleari nelle Regioni che si esprimeranno negativamente sulla localizzazione degli impianti nel loro territorio e il programma energetico nucleare non potrà

essere realizzato in assenza di una totale condivisione delle comunità territoriali coinvolte" ha volutamente sottolineato ieri sera il sottosegretario.

La seduta notturna era stata convocata dopo la sospensione di quella pomeridiana a causa dell'assenza di un esponente del governo. Saglia, benché malato, è partito da Brescia per essere presente a Roma a causa dell'indisponibilità di altri esponenti dell'esecutivo. Esecutivo a cui numerosi esponenti del Pd hanno chiesto la "sospensione" del piano alla luce dell'incidente alla centrale Fukushima e delle decisioni degli altri Paesi europei. Un fronte, quello dei contrari al nucleare, cui negli ultimi giorni si sono uniti anche diversi esponenti della maggioranza 3, a cominciare da vari governatori.

Per tutta risposta, Saglia chiede che "la tragedia immane in atto in Giappone non sia connessa con le scelte per il nucleare: si tratta di una catastrofe inimmaginabile, con conseguenze imprevedibili. Dei 55 reattori nucleari presenti in Giappone, 11 sono stati bloccati secondo le procedure di sicurezza; solo quattro reattori stanno attraversando una fase critica e, di questi quattro, solo un reattore ha registrato il mancato funzionamento dei sistemi di raffreddamento". Per il sottosegretario, quindi, sarebbe "inopportuna una modifica da parte del governo delle decisioni già assunte sul piano energetico sull'onda emotiva degli eventi catastrofici del Giappone".

Quanto alle scelte degli altri Paesi europei, Saglia ha sottolineato "come la Germania 4 si sia limitata a decidere una moratoria sul prolungamento delle centrali nucleari dello stesso modello di quello entrato in crisi in Giappone. Altra questione è invece la necessità di un maggior coordinamento delle autorità nazionali di sicurezza che, anche alla luce delle decisioni del Consiglio dell'Unione europea convocato per il prossimo lunedì 21 marzo, dovrà riguardare anche la fissazione di requisiti di sicurezza degli impianti europei".

Fonte: www.repubblica.it

 

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A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.