La donna condannata alla lapidazione per adulterio sarà invece uccisa sul patibolo per il reato di complicità nell'assassinio del marito. Il giudice: "Non ci facciamo influenzare dalla propaganda dell'Occidente". Il figlio chiede aiuto all'Italia: "Condanna tra due settimane". Stasera Frattini ospite a Repubblica Tv
TEHERAN – Sakineh non sarà lapidata, ma non sfuggirà comunque la condanna a morte: la donna iraniana, per cui si è mobilitato il mondo intero 1, sarà impiccata. Il procuratore generale dell'Iran, Gholam Hussein Mohsen Ejei, ha annunciato che Sakineh Mohamadi Ashtiani, la 43enne che rischiava la lapidazione perché accusata di adulterio, è stata condannata a morte per un altro reato, la complicità nell'assassinio del marito e per questo finirà sul patibolo. Sullo stato del procedimento penale interviene però il ministero degli Esteri che all'Ansa fa sapere tramite il portavoce Ramin Mehman-Parast che "le procedure legali non sono concluse, un verdetto sarà deciso quando saranno terminate".
"In base alla decisione del tribunale, è stata condannata per omicidio", ha però ribadito il giudice religioso secondo quanto riporta il Teheran Times, "e la pena per questo delitto ha preminenza sul reato di adulterio". Quanto all'ondata di critiche e proteste internazionali contro l'Iran, innescata dal caso di Sakineh, il procuratore generale ha aggiunto che "la questione non deve essere politicizzata: il potere giudiziario non si può lasciare influenzare dalla campagna di propaganda avviata in Occidente".
Intanto il figlio di Sakineh, Sajjad Ghaderzadeh, ha rivolto un appello all'Italia: "Chiediamo alle autorità italiane di intervenire e aiutarci", ha detto in lacrime Sajjad. ''Le autorità intendono annunciare ufficialmente la condanna a morte di mia madre fra due settimane'', ha aggiunto il figlio di Sakineh. E una conferma che il verdetto definitivo è stato rinviato di due settimane è arrivata, secondo un sito Internet francese, dalla tv di Stato iraniana.
La Farnesina: "Auspichiamo revisione condanna". "Auspichiamo fortemente che la condanna" a morte nei confronti di Sakineh "possa essere rivista". Così la Farnesina commenta l'annuncio arrivato dall'Iran e raccoglie l'appello all'Italia del figlio della donna, assicurando che il governo "continuerà ad adoperarsi con la massima determinazione, come fatto finora". Ricordando che ''le procedure legali non sono ancora esaurite'', il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, ha ricordato che l'Italia è contraria alla pena di morte ''ovunque e in qualsiasi modo venga eseguita''. Stasera, alle 19:20, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, sarà ospite a Repubblica Tv.
Fonte: www.repubblica.it