Il conduttore dopo le polemiche per la puntata su Gaza: «Siamo scomodi per il sistema politico»
LA LETTERA – «Non è mia abitudine replicare a chi commenta le nostre trasmissioni – esordisce il giornalista – e ritengo, anche in questa circostanza, di non rinunciare a questo mio comportamento. Tuttavia nel florilegio di dichiarazioni che hanno fatto seguito ad "Annozero", a volte assumendo le forme del linciaggio, sono completamente scomparsi i contenuti del nostro lavoro. Siamo stati definiti terroristi, portavoce di Hamas, giornalisti spazzatura. Senza che questi insulti suscitassero adeguate reazioni». Santoro aggiunge poi che non tollererà più di essere insultato, con la sua redazione e per il suo lavoro, nello studio di "Annozero". Definisce anche l'intervento dell'Ambasciatore dello Stato d'Israele, Gideon Meir, «una grave interferenza nella libertà d'espressione del nostro Paese». «Purtroppo, siccome siamo scomodi per il sistema politico – scrive Santoro – è invalsa l'abitudine di entrare nel nostro studio non per discutere o argomentare ma per insultarci. Tanto non si rischia niente. Io questo non l'ho tollerato la scorsa settimana e non lo tollererò nelle settimane a venire».
CDA RAI – Ma a Santoro arriva la dura critica del consiglio di amministrazione della Rai: «La trasmissione di "Annozero" del 15 gennaio ha peccato di intolleranza e faziosità – afferma il Cda. – A nessuno, tanto più a chi opera nel servizio pubblico, può essere negato di esprimere il proprio punto di vista, ma questo deve tener conto e rispettare anche il punto di vista degli altri». Nello stesso tempo, però, «il Consiglio sottolinea che nel suo complesso l'informazione della Rai sul conflitto è completa ed equilibrata; rileva che di fronte al racconto e all'approfondimento delle ragioni di crisi internazionali così drammatiche, agli autori, ai giornalisti e ai conduttori del servizio pubblico è richiesto un più alto senso di responsabilità e di attenzione».
ARMA IN EREDITA' – In serata arriva la contro-replica del conduttore. «Il Presidente Petruccioli e il Consiglio di amministrazione della Rai – osserva Santoro – mi attaccano pubblicamente senza motivare i loro pesanti giudizi e senza muovermi precisi addebiti sui contenuti della trasmissione. "Annozero" ha fotografato la tragedia dei bambini di Gaza, definiti da Benedetto XVI "vittime innocenti di una inaudita violenza", senza però mancare di dar conto delle ragioni degli israeliani». «Di conseguenza – attacca Santoro – un Consiglio in scadenza non decide alcuna sanzione nei miei confronti, togliendomi di fatto il diritto a difendermi nelle sedi competenti, ma redige una scomunica a futura memoria. È come se il Presidente Petruccioli e il Consiglio di amministrazione avessero caricato un’arma per lasciarla in eredità ai loro successori, senza avere il coraggio di tirare il grilletto. In queste condizioni un dipendente viene contemporaneamente delegittimato e mandato in onda per raccogliere i proventi pubblicitari. Un vero editore non potrebbe mai comportarsi in questa maniera».