“Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo!”
“Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo!” è lo slogan che raccoglie adepte in oltre 40 Paesi dove si terranno contemporaneamente sit-in, manifestazioni, cortei, banchetti informativi, proiezioni, letture. Le forme per bloccare le attività produttive e riproduttive – ricordano le organizzatrici in Italia – sono molteplici: l’astensione dal lavoro, lo sciopero bianco, lo sciopero del consumo, l’adesione simbolica, lo sciopero digitale, il picchetto. Non solo, si può aderire agli eventi organizzati nelle singole città o anche scegliendo di non esercitare una delle tante attività domestiche o di cura che non vengono riconosciute né retribuite. Come si sottolinea nel blog dedicato, “non una di meno, nessuna da sola”.
Sciopero generale contro la violenza
Lo sciopero generale dell’8 marzo vuole essere la risposta delle donne alla “violenza ormai strutturale della società, in famiglia, al lavoro, a scuola, negli ospedali, in tribunale, sui giornali, per la strada”. Da qui, scrivono le organizzatrici, la decisione di “riaffermare la nostra forza a partire dalla nostra sottrazione: una giornata senza di noi”.
“Resteremo al sole delle piazze a goderci la primavera che arriva anche per noi a dispetto di chi ci uccide per “troppo amore”, di chi, quando siamo vittime di stupro, processa prima le donne e i loro comportamenti; di chi “esporta democrazia” in nostro nome e poi alza muri tra noi e la nostra libertà. Di chi scrive leggi sui nostri corpi; di chi ci lascia morire di obiezione di coscienza. Di chi ci ricatta con le dimissioni in bianco perché abbiamo figli o forse li avremo; di chi ci offre stipendi comunque più bassi degli uomini a parità di mansioni”.
Perché scioperare in 8 punti
La risposta alla violenza è l’autonomia delle donne
Senza effettività dei diritti non c’è giustizia né libertà per le donne
Sui nostri corpi, sulla nostra salute, sul nostro piacere decidiamo noi
Se le nostre vite non valgono, non produciamo
Vogliamo essere libere di muoverci e di restare
Vogliamo distruggere la cultura della violenza attraverso la formazione
Vogliamo dare spazio ai femminismi nel movimento
Rifiutiamo i linguaggi sessisti e misogini
I cortei, le assemblee e il piano femminista nazionale
Era il 26 novembre a Roma, una grande manifestazione con oltre 100mila donne attraversa il centro della città. Il giorno dopo, in un’affollata assemblea all’università La Sapienza di Roma, si discute di proposte politiche concrete e di un piano femminista nazionale. Infine a Bologna, il 4 e 5 febbraio un appuntamento nazionale richiama migliaia di donne, chiamate a partecipare alla scrittura del piano e alla condivisione di percorsi e pratiche verso lo sciopero globale dell’8 marzo.
A cento anni dall’8 marzo 1917, le donne decidono di tornare in strada in tutto il mondo per “protestare e scioperare contro la guerra che ogni giorno subiamo sui nostri corpi: la violenza, fisica, psicologica, culturale, economica”. L’appello è per tutte, quelle che lavorano nel pubblico come nel privato, ma anche chi si occupa di lavoro domestico e di cura, “invisibile e quotidiano, ancora appannaggio quasi esclusivo delle donne, ancora sottopagato e gratuito”.
Da nord a sud, i principali appuntamenti in Italia
Roma – Presidio delle lavoratrici Almaviva, corteo al ministero dell’Istruzione, alla Regione Lazio e all’Università La Sapienza. Alle 17 corteo al Colosseo
Milano – Performance artistica presso l’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele, con la realizzazione di un gigantesco Mandala
Torino – iniziative sparse nella città, nel pomeriggio corteo da Piazza XVIII Dicembre
Viterbo – Flash mob contro la violenza maschile sulle donne a Piazza del Plebiscito
Trieste – corteo fino a Piazza Unità
Cagliari – corteo fino a Piazza del Carmine
Parma – ‘Cacerolada’ a Piazzale Santa Croce
Brescia – Letture per bambine e bambini contro gli stereotipi di genere a Piazza della Loggia, segue corteo
Cosenza – Corte rumoroso nero e fucsia
Lecce – Musica, arti visive e flash mob
Catania – presidio a Piazza Dante e poi corteo notturno
Benevento – Presidio in difesa della 194
Bologna – Piazza Maggiore corteo notturno “Zitte e composte non ci stiamo”
Lanciano – Iniziative tutta la giornata, tra cui lettura di “Una giornata senza le donne. Prologo semiserio in chiave antisociale”
Genova – Presidio Ospedale Galliera per l’autodeterminazione delle scelte riproduttive
Jesi – Flash mob “Lotto Marzo e Ballo” sulla coreografia internazionale di ‘One Billion Rising’. (AGI)