{mosimage}Manifestazioni anche alla Mostra del cinema di Venezia, set cinematografici chiusi, rappresentazioni teatrali che saltano: il mondo della cultura e dello spettacolo partecipa allo sciopero generale di domani indetto dalla Cgil, in aperta protesta con la manovra del Governo. "Il nostro grande patrimonio, invece di essere tutelato e utilizzato come straordinario fattore di sviluppo viene tagliato e depresso", dice Susanna Camusso.
"I tagli allo spettacolo, alla cultura e all'istruzione condannano il settore al declino e lasciano indisturbate grandi ricchezze improduttive e sacche di evasione", hanno spiegato nei giorni scorsi a Venezia attori, registi e sceneggiatori che domani saranno in piazza a Mestre con la Cgil.
Mentre oggi, al sesto giorno della Mostra, hanno manifestato Radicali e operai della Vinyls. Domani anche alcuni set cinematografici e televisivi sono chiusi, come annuncia la Slc-Cgil: sciopera quello del film sulla scuola Diaz (Fandango); di Round Trip (Magda Film); di Rex alla quinta stagione; di Cosimo e Nicole (pellicola prodotta da Faro); de L'Intervallo prodotto da Tempesta film: della fiction Famiglia italiana; della serie tv Sposami (Titania); della serie Nero Wolfe (Casanova Multimedia) e de L'Onore e il rispetto. A Roma sarà in corteo e in piazza anche Abbracciamo la cultura, coalizione di oltre 100 associazioni tra cui Arci e Legambiente, che promosse qualche mese fa l'abbraccio al Colosseo. E proprio oggi ha aperto in ritardo l'Anfiteatro Flavio per un'assemblea dei lavoratori (assieme a quelli del Foro Romano-Palatino) che protestano contro i tagli che mettono a rischio ulteriormente il numero dei dipendenti e la conseguente possibilità di tenere aperti i monumenti. "La cultura è un bene comune. Fermiamo il crollo dell'Italia", c'era scritto su uno striscione. E per domani incombe il rischio-sciopero.
Per l'agitazione salta domani al Teatro La Fenice di Venezia la recita della Traviata di Giuseppe Verdi. E adesione "convinta" è stata espressa nei giorni scorsi dall'assemblea indetta dalla Cgil del Teatro del Maggio musicale fiorentino a cui erano presenti circa 150 dipendenti preoccupati anche per l'ennesimo ritardo nel pagamento degli stipendi. Non ci sarà alla Scala di Milano, il 9 settembre, l'unica rappresentazione del Fidelio di Beethoven in forma di concerto diretto Franz Welser-Moest (fa parte del progetto di scambio con la Staats Oper di Vienna). Il motivo dell'agitazione non è pero strettamente collegato allo sciopero di domani, ma è stato indetto da Cgil e e Uil per la modifica del contratto per il personale di sala e del personale serale. Tra gli effetti collaterali della crisi c'é anche da registrare il sovraffollamento delle audizioni del settore: qualche giorno fa circa mille persone si sono presentate alle selezioni per formare un team di cantanti da affiancare ai grandi interpreti delle opere in cartellone, come già avviene in molti teatri stranieri. Nelle poche precedenti e analoghe occasioni non si erano presentati più di trenta giovani candidati.
Fonte: Ansa