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Secessione

29 de novembro de 2011 - Por Comunità Italiana
Può piacere ma restiamo con i piedi per terra

Comitini, nell’agrigentino, ha 900 abitanti e 73 dipendenti comunali. Tra essi, 9 vigili urbani. Il traffico cittadino deve essere frenetico. La Calabria paga 10.500 guardie forestali. Il Canada 4.000. La Sicilia ne paga molto bene 27.000: ogni albero deve avere la sua guardia. Una appendicectomia costa 500 euro in Lombardia e 1.400 in Sicilia. A Napoli pagano persone per spalare la neve d’estate. Si può continuare all’infinito. Le Regioni del Sud, in genere, sono male governate. Corruzione? Incompetenza? Collusioni mafiose? I risultati: inefficienza, debiti enormi, costi assurdi. Vale la regola: tu mi dai il voto e io ti dò uno stipendio. Le Regioni “virtuose”, di destra o di sinistra, pagano parte del conto. In queste Regioni non mancano episodi di malgoverno, ma i governi sono in genere più efficienti. Quali le radici di questa divario: storiche? sociologiche? politiche? Poco importa. Ciò che importa è: cosa si può fare affinché la cosa pubblica sia bene amministrata nell’Italia intera?

Il partito Lega Nord nasce nel 1989 come confederazione di movimenti autonomisti attivi in varie Regioni. Ne è il fondatore Umberto Bossi, che ancora oggi lo dirige. Il partito guadagna simpatie, tanto che già  nelle elezioni del 1994 ottiene il 10% dei voti su base nazionale, con punte del 30% in alcune zone del Nord. Tra i suoi programmi: valorizzazione degli interessi locali, distanza dall’Europa unita, contrasto all’immigrazione e spinta per le autonomie amministrative. Non si ispira a dottrine filosofiche ma alla concretezza dei contadini della bassa padana. Di essi assume il linguaggio rude e pittoresco, chiaro, diretto, compreso da tutti. Fu accusata di antipolitica: essa aveva soltanto capito ciò che la gente comune voleva e ha cercato, pur confusamente, di darglielo. Ebbe successo e ora è al governo, sostenendo il PdL di Berlusconi con il suo voto.

Cosí come accade agli esseri viventi, alle mode, al vino e agli imperi, che nascono, crescono, prosperano, declinano e muoiono, la Lega crebbe e prosperò; sembra ora iniziato il declino. Peccato, perché ha difeso spesso idee sensate che hanno riscosso consensi a destra e a sinistra. Il declino ha tre cause. La prima è che la Lega continua a sostenere il governo Berlusconi  che ormai è al crepuscolo. Spero che essa cerchi di ottenere i decreti applicativi del federalismo, già approvato, prima che il governo cada. La seconda è che il partito, da movimento di genti semplici e limpide, si è trasformato in centro di potere e di difesa di privilegi. Ora, per esempio, è contrario all’abolizione delle provincie perché molte di esse sono amministrate da leghisti. Terza causa è il dissenso interno: Bossi ha meriti e carisma ma, per età e salute, è ormai tra i gerontosauri che amministrano l’Italia. Nella Lega sono nati due poli. Il primo fa capo a Bossi, ispirato dalla moglie Manuela, si dice anima nera del partito, dal mediocre figlio Renzo, che il padre stesso ha definito “il trota”, e da un gruppetto di ‘integralisti” che aspettano l’eredità politica del capo; il secondo si stringe attorno al valido ministro Maroni e sembra essere più fedele ai principi originali che hanno fatto il successo della Lega. I media sottolineano che la signora Bossi è andata in pensione senza vergognarsi a 39 anni e fioriscono le storielle sul modestissimo acume del “trota” che è Consigliere Regionale Lombardo per meriti paterni e guadagna 12.000 euro al mese. Per questo e altro la Lega è accusata di nepotismo, dimenticando il suo slogan Roma Ladrona. Le mosse di Bossi, negli ultimi tempi, sono più  folklore che messaggio politico: il dito medio alzato, le infelici battute sulla bandiera, i ministeri aperti a Monza, i giochini con le ampolle d’acqua del Po, la minaccia di secessione sono atti penosi. Sono in molti a pensare che un Nord e un Sud politicamente separati farebbe bene a entrambi i territori. Personalmente sono convinto che un Sud autonomo si darebbe un buon governo. Ricordiamoci che nel 1860 il Regno di Napoli era più ricco e avanzato del Nord e che l’unificazione avvenne tra forti contrasti. Oggi però l’Italia c’è, è viva e intera, e non ha senso parlare di secessione. La smetta Bossi di rendere le acque più torbide di quelle del Po; lotti per avere un giusto e possibile federalismo.  

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.