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Semiliberta’ per Doina Matei, ma no ai social network

05 de maio de 2016 - Por Comunità Italiana
Semiliberta’ per Doina Matei, ma no ai social network

DOINA-MATEISi’ alla semiliberta’ per Doina Matei (la romena condannata a 16 anni di carcere per l’omicidio in metro della 23enne Vanessa Russo, avvenuto nel 2007) purche’ la riammissione al beneficio carcerario sia preceduta “dalla redazione di un programma di trattamento che impedisca in primo luogo l’accesso a tutti i social network e, comunque, a Internet”. Lo ha deciso il tribunale di sorveglianza di Venezia accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati Nino Marazzita e Carlo Testa Piccolomini contro la sospensione della misura alternmativa al carcere decida dal giudice a seguito della pubblicazione su Facebook di alcune fotografie.

Per il collegio presieduto da Giovanni Pavarin, dunque, Doina Matei non potra’ fare uso di Facebook, Instagram, Twitter e di Internet in generale “se non per quei casi che, in futuro, potrebbero prospettarsi in un’ottica di ausilio al percorso risocializzante (e sempre previa disamina dell’Area Educativa dell’Istituto di Pena ed approvazone della competente magistratura di sorveglianza) e che preveda, altresi’, lo stimolo nei confronti della condannata a favorire la presa di coscienza della necessita’ assoluta dei contatti con gli operatori del trattamento, da individuare come le prime persone cui rivolgersi in ogni caso di dubbio che dovesse sorgere durante l’esecuzione penale e come i referenti per ogni ausilio nel percorso di una riabilitazione sicuramente non semplice”.

“Nella fattispecie non vi fu grave violazione delle prescrizioni che disciplinavano il regime della misura alternativa” al carcere. Cosi’ il tribunale di sorveglianza di Venezi si e’ espresso sul caso delle fotografie pubblicate su Facebook da Doina Matei, che la ritraggono sorridente al mare o al bar. Per i giudici “le trasgressioni poste in essere dalla Matei sono state sicuramente inopportune per le conseguenze di un rinnovato, acuto dolore, che hanno provocato nelle persone offese dal reato (le cui sofferenze non potranno certamente essere lenite da qualunque decisione di questo Tribunale, che certamente comprende tutto lo sgomento, e finanche l’incredulita’, dei congiunti di Vanessa Russo a frobte della diffusione via Internet delle foto della condannata, ancora in esecuzione penale, che sorride felice, quasi incurante dell’eterno dolore cagionato) ma tali da non incidere, in profondita’, nel processo rieducativo in corso e da farlo considerare come ‘inutiliter datum'”.

“L’Italia rozza, che vuole tornare al Medioevo, e’ stata sconfitta”. Cosi’ l’avvocato Nino Marazzita, difensore di Doina Matei, assieme al collega Carlo Testa Piccolomini, ha commentato il provvedimento. “Accogliendo quanto sollecitato da questa difesa e dalla Procura generale – ha aggiunto il penalista – i giudici di Venezia hanno ripristinato un principio di civilta’ giuridica protetto dalla Costituzione della pena finalizzata anche al recupero del condannato”. (AGI)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.