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Home > Sfratti veloci e tagli fiscali sul lavoro, la legge di Bilancio prende corpo

Sfratti veloci e tagli fiscali sul lavoro, la legge di Bilancio prende corpo

19 de setembro de 2017 - Por Fernanda Queiroz
Sfratti veloci e tagli fiscali sul lavoro, la legge di Bilancio prende corpo

 

Si iniziano a delineare le ipotesi del ministero dell’Economia per la prossima ricetta economica italiana: i contenuti della legge di Bilancio. All’orizzonte una sanatoria per i capitali all’estero con obbligo di investire in titoli di Stato, estensione dello split payment e sfratti veloci. Tra le proposte al vaglio al Palazzo delle Finanze, è in discussione una nuova edizione della ‘voluntary disclosure’ – la rivelazione volontaria dei capitali in nero – concentrata sul denaro contante. L’idea sarebbe quella di far emergere i capitali nascosti facendo pagare un’imposta forfettaria e pretendendo in cambio una quota d’acquisto di Bot e Btp. Questa misura potrebbe rivelarsi particolarmente lungimirante in previsione della fine del Quantitative easing, che prevede l’acquisto da parte della Bce di 60 miliardi al mese di Titoli di Stato fino al prossimo dicembre.

Aumenta il recupero dell’evasione fiscale

“Undici miliardi ai tempi del governo Monti per poi salire ai 15 miliardi nel 2015, ai 19 miliardi del 2016 fino a superare i 20 come stima, nel 2017”. Questi i risultati della lotta all’evasione dei governi Renzi e Gentiloni rivendicati ieri dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, in occasione del convegno ‘A Cesare quel che è di Cesare’ e riportati dal Sole 24 Ore. In realtà, secondo le stime la misura dei capitali recuperati dalle casse dello Stato nel 2017 dovrebbe aggirarsi intorno ai 23 miliardi, e anche se nel conteggio sono considerate anche le entrate derivanti dalle sanatorie, questo risultato supera di molto l’obiettivo fissato e siglato da Mef e Agenzia delle Entrate, che stabilivano poche settimane fa il bersaglio di 15,7 miliardi l’anno.

Maria Elena Boschi

Novità su sfratti e pignoramenti

Ma tra le ipotesi prese in considerazione, secondo il Messaggero, anche quella di varare una serie di norme che facilitino il recupero dei crediti in sofferenza delle banche, agevolando gli sfratti per gli immobili all’asta e il pignoramento dei conti correnti. In sostanza, se prima le banche potevano trattenere solo gli stipendi e le pensioni accreditate, ora potrebbero pignorare direttamente il saldo del conto corrente, con un tetto minimo stabilito in tre volte l’assegno sociale, quindi approssimativamente 1200 euro. Si valuta anche di modificare l’obbligo di sfratto in caso di pignoramento dell’immobile. Se infatti finora la misura di sfratto entra in funzione al momento dell’aggiudicazione del bene, il ministero potrebbe valutare che questa avvenga alla messa in vendita dello stesso.

La volta buona per la web tax?

Ma secondo Maria Elena Boschi, tra gli obiettivi centrali della manovra finanziaria ci saranno anche “Fattura elettronica” e “Split payment”, oltre a soluzioni che affrontino “Il problema di come aggredire il contante che è presente nelle case: utilizzare il contante senza consentire operazioni di pulizia di chi ha ottenuto quel denaro in modo illecito”. In parole povere quindi nelle mire di Palazzo Chigi ci sono nuove misure finalizzate all’utilizzo della moneta elettronica. Ma anche una web tax per i giganti dell’economia che “ci disegnano un bellissimo futuro, in cui loro non pagano le tasse”, come ha detto il procuratore capo della Repubblica di Milano Francesco Greco.

Estensione della fatturazione elettronica

Anche se la manovra di fine anno sarà anche quella di fine legislatura, il governo e il ministero stanno lavorando per soddisfare le esigenze di cassa, a sostegno della crescita e dell’occupazione. Così tra le idee del Mef anche la riduzione del tax gap Iva tramite un’ulteriore estensione dello ‘split payment’ a nuovi settori e all’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica nelle transazioni business-to-business. Il tax gap Iva è la differenza tra le imposte che vengono incassate dalle amministrazioni fiscali e quelle che incasserebbero in un regime di perfetto adempimento spontaneo alla legislazione esistente, e nel solo 2015 è costata alle casse dello Stato 36,8 miliardi di euro.

Tagli fiscali per i nuovi assunti

Tra gli altri provvedimenti valutati nel pacchetto fiscale è al tavolo tecnico l’ipotesi di un taglio del 50% per i primi tre anni di contratto stabile per i nuovi assunti, del 100% nel sud Italia. Per questa misura, che potrebbe avere carattere permanente, si sta valutando se considerare come giovani assunti gli under 29 o gli under 32.

Novità sugli immobili

Ma nella prossima legge di bilancio potrebbero entrare anche nuove misure sugli immobili. Secondo la ricostruzione del Sole 24 Ore si starebbero studiando nuove norme per favorire l’alienazione di “proprietà pubbliche” e una revisione del bonus per ristrutturazioni ed efficientamenti energetici. Si valuta di non prorogare le agevolazioni che sono già in vigore, ma anche di inserire misure mirate a favorire l’adeguamento ai vincoli anti-sismici senza incidere in negativo con i criteri energetici. (agi)

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A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.