Era al lavoro all'ospedale San Paolo, si era tolta 150 millilitri di sangue al giorno
NAPOLI – Una protesta estrema. Finita nel modo più tragico e doloroso. Mariarca Terracciano, l’infermiera di 45 anni, dell’ospedale «San Paolo», che nelle scorse settimane aveva protestato contro il mancato pagamento degli stipendi nella Asl Napoli 1 togliendosi 150 millilitri di sangue al giorno, è morta ieri mattina.
L'AGONIA – La donna aveva sospeso la sua singolare protesta – durata tre giorni – il 3 maggio. Ma lunedì scorso – come riferisce il quotidiano «Il Mattino» – è stata colta da un improvviso malore mentre si trovava al lavoro nel reparto di maternità dell’ospedale partenopeo. Dopo tre giorni di agonia per la donna non c’è stato nulla da fare ed il marito ha deciso di donare gli organi. Mariarca lascia due bambini di 10 e 4 anni.
IN TV – La sua singolare forma di protesta era finita anche sulle televisioni private, ripresa dall'emittente napoletana «Julie Italia» e poi postata su Youtube.
LE ULTIME PAROLE – «Lo stipendio è un diritto, ho lavorato e pretendo i miei soldi». Così Mariarca spiegava alle telecamere la sua decisione di farsi prelevare ogni giorno 150 millilitri di sangue fin quando non fossero stati pagati gli stipendi al personale della Asl Napoli 1. Quella intervista fece subito il giro del web. «Sto facendo anche lo sciopero della fame. Può sembrare un atto folle – diceva la donna, sposata e madre di due figli – ma voglio dimostrare che stanno giocando sulla pelle e sul sangue di tutti. Vedere il sangue, che è vita, rende evidenti le difficoltà nostra e degli altri ammalati».
AUTOPSIA – È stato disposto un riscontro autoptico-diagnostico per stabilire quali siano state le cause del decesso della Terracciano,. A renderlo noto è il direttore sanitario del presidio Maurizio Di Mauro. «Sono stato io a chiedere il riscontro – ha detto Di Mauro – ma non è in corso alcuna indagine da parte della magistratura». Alla domanda se una protesta del sangue, come quella messa in atto dalla donna, possa causare un decesso, Di Mauro ha risposto: «Assolutamente no».
L'ESPERTO: COLPA DEL SALASSO? IMPROBABILE – Appare «molto poco probabile» che i prelievi di sangue possano aver causato la morte dell’infermiera. È il giudizio del professor Mario Santangelo, docente di chirurgia generale, esperto di trapianti d’organo ed assessore regionale alla Sanità fino alle ultime elezioni. «Di fronte a una morte del genere deve esserci massimo rispetto, ma – precisa Santangelo – per amore di verità occorre anche evitare strumentalizzazioni e collegamenti azzardati. Appare difficile che prelievi di sangue come quelli descritti dai giornali possano aver causato una morte improvvisa, soprattutto perchè la crisi ha colpito la signora una settimana dopo la sospensione della protesta. Se ci fosse stato un collegamento, i problemi sarebbero emersi subito».
RABBIA SU FB – A poche ore dalla diffusione della notizia, su Facebook è nato il gruppo «Io ricordo la lotta di Mariarca Terracciano». Indignazione e rabbia sono i sentimenti più diffusi all’interno del gruppo che ha già superato il centinaio di iscritti. «Non si può morire cosi non è giusto – scrive uno degli utenti – I politici mangiano sulla nostra pelle e poi si comprano le case al Colloseo a prezzi stracciati…provo solo un senso di vergogna!». «Voleva essere un gesto eloquente – scrive un altro – di come la cattiva amministrazione riduce le persone che lavorano…e le è costato la vita». Sulla bacheca del social network anche il video il cui la donna raccontava la sua protesta, che aveva fatto il giro del web.
Fonte: www.corriere.it