Comunità Italiana

Sigarette alla Casa Bianca Obama fumerà di nascosto?

Il neoeletto è un salutista che sta insegnando agli americani a tenersi in forma

 

WASHINGTONDai tempi di Hillary Clinton, alla Casa Bianca è vietato fumare: nemmeno il marito presidente, che amava i sigari, si sospetta anche cubani, e li sfoggiava in pubblico, poteva tirarvi due boccate. Ma Barack Obama, un fumatore impenitente sebbene moderato, da 3 a 8 sigarette al giorno, abbandonerà «il demone tabacco» per dare il buon esempio ai cittadini? Per l'America, dove in vent'anni la percentuale dei fumatori è scesa dal 28 al 21 per cento, è la domanda del giorno. Una domanda su cui Obama ha tuttavia sempre glissato, confessando di avere smesso di fumare «più volte» ma di avere poi ripreso a farlo. Intervistato alla tv, il presidente eletto ha asserito che obbedirà al diktat di Hillary. Ma questo non esclude, ha obiettato il New York Times, «che non esca in giardino dalla porta posteriore per accendersi una sigaretta». Sarebbe politicamente scorretto, ma in linea con il carattere indipendente di Obama, che non trova il fumo incompatibile con la pallacanestro, sport da lui praticato quotidianamente. In realtà, di presidenti non fumatori sinora l'America ne ha avuti pochissimi, tra i quali Jimmy Carter, George Bush sr e George Bush jr.

Nell'Ottocento, fumarono quasi tutti gli inquilini della Casa bianca, eccettuati i padri fondatori George Washington e Thomas Jefferson, di solito il sigaro, Ulysses Grant fino a 20 al giorno (lo fumarono altresì alcune first lady come Rachel Jackson, mentre altre sniffarono tabacco come Dolly Madison). Più tardi, presero decisamente il sopravvento le sigarette, grazie a Herbert Hoover, la vittima del crack di borsa del '29, a Franklin Delano Roosevelt, il padre del new deal economico, che rese di moda il bocchino, e a Ike Eisenhower, il liberatore dell' Europa nella seconda guerra mondiale. Ma il sigaro tornò alla ribalta con John Kennedy e Richard Nixon. Di Kennedy si racconta che prima d'imporre il blocco di Cuba nel '61 mandò i suoi a fare incetta di piccoli Upman cubani. L'ultimo grande fumatore fu Gerald Ford, che subentrò a Nixon dal '76 al '78, e che teneva la pipa costantemente accesa. Ronald Reagan, che come attore aveva sempre fatto la pubblicità alle sigarette, dichiarò di «avere il vizio sotto controllo». Ci volle comunque la «leonessa» Hillary per vietare il fumo all'intero personale della Casa bianca. Divieto molto spesso disatteso: oltre a Bill Clinton, che fu fotografato con il sigaro in bocca nello Studio ovale, violarono la norma anche il consigliere della sicurezza Tony Lake e altri. Se la first lady si assentava, ricorda Lake, era una corsa ad aprire le finestre e fumare.

Non si sa come si sia comportata nel suo appartamento privato la first lady Laura Bush, una saltuaria fumatrice che non si è mai tradita in pubblico. Può darsi che Obama sorprenda l'America abbandonando il «demone tabacco», se non subito entro pochi mesi? Il dottor Neal Benowitz, un esperto degli effetti della nicotina, non lo esclude: ha riferito al New York Times che il presidente eletto ha ben due assi nella manica. Uno è che mastica una gomma alla nicotina, che a differenza delle sigarette non sarebbe nociva, e ne compensa la mancanza. L'altro è che pratica la pallacanestro, la corsa (nonché il sollevamento pesi, a cui deve gli addominali e pettorali delle sue note foto) con un impegno straordinario. A giudizio di Benowitz, Obama è un salutista che sta già insegnando agli americani a tenersi in forma, e che potrebbe presto insegnare loro anche a fare a meno del fumo.

Fonte: www.corriere.it