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Home > Sisma ad Haiti, Port-au-Prince nel caos Notte da incubo e pochi soccorsi

Sisma ad Haiti, Port-au-Prince nel caos Notte da incubo e pochi soccorsi

14 de janeiro de 2010 - Por Comunità Italiana

{mosimage}Al momento sarebbero ancora in migliaia sotto le macerie. Incertezza sul bilancio delle vittime

 

MILANO – Haiti ha vissuto una notte da incubo. La seconda, dopo il violento terremoto che ha quasi raso al suoloe Port-au-Prince e che potrebbe aver causato oltre centomila morti. In migliaia hanno aspettato il giorno in strada, trovando riparo nei giardini pubblici. Alcuni testimoni raccontano che i cadaveri giacciono ancora nelle strade. Nella capitale haitiana la situazione resta caotica: mentre proseguono, anche se a rilento, i soccorsi immediati possibili in loco e inizia a muoversi la macchina degli aiuti internazionali, non c’è ancora chiarezza sull’effettivo bilancio delle vittime. La mancanza di comunicazioni e di infrastrutture efficaci fa temere che con il passare delle ore il numero dei morti possa raggiungere l’ordine delle centinaia di migliaia: «Vi sono 500 mila vittime», ha detto mercoledì Youri Latortue, senatore haitiano, basando la sua stima sui danni provocati dal terremoto; in precedenza il premier Jean-Max Bellerive aveva parlato di oltre centomila morti. Intanto c'è ansia per la sorte degli italiani presenti in loco. «Mancano all'appello decine di connazionali» ha fatto sapere il ministro Frattini.

NUOVA SCOSSA – Paura nella mattinata per un nuova scossa nella zona colpita martedì dal violento sisma di magnitudo 7: l'istituto geofisico americano ha registrato giovedì mattina un terremoto di magnitudo 4,7 Richter a circa 50 km dalla capitale Port-au-Prince, ad una profondità di 10 km.

IN MIGLIAIA SOTTO LE MACERIE – Al momento sarebbero ancora migliaia di persone sotto le macerie e decine di migliaia di feriti lasciati senza soccorsi; si teme anche per gli undicimila uomini della missione Onu, la Minustah, che garantisce l’ordine nel tormentato Paese: come tanti altri palazzi anche la sede della missione è andata distrutta e nel crollo è morto anche il responsabile, il tunisino Hedi Annabi. Ora sono 16 i morti accertati fra i funzionari dell’Onu e una cinquantina di feriti di cui alcuni in gravi condizioni: a questi vanno però aggiunti circa 150 dispersi. Inoltre, si contano oltre una ventina di morti fra i Caschi Blu: undici militari brasiliani, otto cinesi e tre giordani.

ALLARME TSUNAMI – Nella notte, ad accrescere l'angoscia dei sopravvissuti, la notizia infondata di un allarme tsunami: «Un mio amico mi ha chiamato poco fa dicendomi che l'acqua sta salendo. È vero?», ha scritto su Twitter Frederic Dupoux. Poche ore dopo la smentita: «Sono solo voci, la gente non capisce più cosa stia accadendo in realtà».

GLI AIUTI – Sull'isola nel frattempo arrivano i primi aiuti. Il governo di Barack Obama ha messo in moto navi da guerra, elicotteri, aerei da carico e portaerei oltre ad equipe civili e militari di risposta ai disastri, insieme a 2.000 marines che sono in cammino verso Haiti o sono già arrivati nel Paese caraibico. Ad Haiti sono già atterrati due aerei militari Hercules C-130 con una squadra di esperti per la valutazione del disastro, mentre un team delle forze speciali dell'aeronautica sta lavorando per ristabilire le comunicazioni all'aeroporto e dirige il traffico aereo. Obama ha promesso «aiuti rapidi e coordinati» nel disperato tentativo di salvare le vite; il segretario di Stato Hillary Clinton ha interrotto un previsto tour in Asia, ed è ritornata indietro dalle Hawaii; e il segretario alla Difesa Robert Gates ha cancellato un previsto viaggio in Australia e ha deciso di rimanere a Washington per coordinare gli aiuti.
 
Fonte: www.corriere.it 

 

 

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A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.