Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha dichiarato, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta del Mezzogiorno e pubblicata il 3 ottobre, che “i numeri da record dei musei – che nel 2016 hanno superato i 45,5 milioni di visitatori e che stanno crescendo a ritmi elevati anche nel 2017 – hanno interessato in larga misura quelli del Mezzogiorno”.
Il record
Innanzitutto è vero che nel 2016 si sia registrato il record di visitatori nei musei italiani, e il dato citato – 45,5 milioni abbondanti – è corretto, almeno secondo le rilevazioni dello stesso ministero che dirige Franceschini.
Secondo l’Ufficio di statistica del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact), nel 2016 i visitatori sono stati complessivamente 45.521.194 (i dati sono relativi a 17 regioni italiane. Restano fuori Trentino-Alto Adige, Val d’Aosta e Sicilia).
Le prestazioni del 2017
Corretto anche parlare di “crescita” relativamente al 2017, in base ai dati disponibili finora, anche se sul sito del Mibact vengono riportate informazioni e dati non coerenti.
Una nota dell’ufficio stampa di luglio 2017 parlava di 23.213.288 ingressi tra gennaio e giugno, con un aumento del 7,3% rispetto al primo semestre del 2016. Franceschini, citato nella nota, affermava: “con oltre 23 milioni di ingressi, quasi 2 milioni in più rispetto all’anno scorso (…) i luoghi della cultura statali si apprestano a registrare un’altra annata da record”.
Guardando il rendiconto statistico relativo al 2016, risulta – sommando i vari mesi – che il totale di visitatori del primo semestre sia di 22.395.915. Cioè 817.373 in meno rispetto al 2017 (e non “quasi due milioni”), anno in cui a questo punto si registra un incremento del 3,7% (e non del 7,3%).
Al di là del “quanto” resta comunque vero, come afferma Franceschini, che i numeri stiano crescendo anche nel 2017 “a ritmi elevati”. Secondo i dati parziali registrati finora, si dovrebbe superare la prestazione da record del 2016.
Il Mezzogiorno
I visitatori nel Sud Italia sono stati nel 2016, anno da record, 10.182.441. Rispetto all’anno precedente, quando erano stati 9.009.325, la crescita è stata di oltre un milione di unità (1.173.116). In percentuale, equivale a un +13%.
Per quanto riguarda il Centro – che è l’area dove si concentra il maggior numero di visitatori – il dato del 2016 (27.547.658) è leggermente peggiore rispetto a quello del 2015 (27.866.490).
Al Nord, infine, nel 2016 si sono registrati 7.791.095 visitatori contro i 6.916.347 del 2015. Dunque si è registrata una crescita percentuale del +12,65%.
Conclusione
Franceschini ha ragione quando rivendica “numeri da record” per quanto riguarda il 2016. Corretta poi anche la considerazione sul 2017, dove la crescita del numero totale di visitatori procede a un ritmo anche più elevato rispetto all’anno precedente. Infine è vero che il Mezzogiorno sia interessato in larga misura dai numeri che hanno determinato il record: è l’area d’Italia che nel 2016 fa registrare una crescita, sia numerica che percentuale, più significativa rispetto all’anno precedente. (agi)