La Spagna ha collocato 4,8 miliardi di titoli di Stato, superando l'ammontare massimo di 4,5 miliardi previsto per l'asta di oggi. I tassi sono in deciso calo, al 5,666% da 6,647% per il decennale gennaio 2022 e al 3,845% per il tre anni ottobre 2015.
BORSA MILANO: PEGGIORA (-2,1%) TRA RAFFICHE DI SOSPENSIONI – Piazza Affari accelera al ribasso tra una raffica di sospensioni di titoli bancari. Il Ftse Mib perde il 2,13%, mentre risultano in asta di volatilità titoli come Banco Popolare (-5% teorico), Bpm (-1,38%), Bper (-1,48%) e Mps (-7,33%).
Madrid perde l'1,1%, Parigi lo 0,7%, Londra lo 0,6% eFrancoforte lo 0,3%. Sul mercato italiano pesa soprattutto il credito, con Mps fermata in asta di volatilità, Intesa in calo del 4%, Unicredit del 3% e Mediobanca passata in negativo (-2,6%) dopo i conti.
Spread in rialzo per Italia e Spagna: il differenziale di rendimento Btp-bund sulla scadenza decennale viaggia a oltre 340 punti base dopo essere sceso sotto 330 ieri, con un tasso pagato dai titoli italiani risalito oltre quota 5%. La Spagna paga un 5,76% con spread a 417 punti base.
ASIA DEBOLE SU PRODUZIONE CINA E YEN, MALE SHANGHAI – Borse asiatiche tutte negative dopo il rafforzamento dello yen che deprime le esportazioni e il debole dato preliminare della produzione manifatturiera di settembre in Cina. Male soprattutto Tokyo e il mercato malese, che hanno ceduto un punto percentuale e mezzo, con i listini cinesi che per una volta non si sono mossi in controtendenza e si apprestano a chiudere ancora più pesanti. A Sidney, dove sono quotati diversi titoli che possono anticipare l'avvio dei loro settori in Europa, in calo molti giganti delle materie prime, qualche acquisto sui gruppi dell'energia.
I dati negativi sulla crescita cinese tirano ad un forte ribasso la borsa di Shanghai. L'indice Composite ha terminato le contrattazioni perdendo il 2,08% lasciando sul campo 42,99 punti a 2.024,84 punti. Secondo i dati diffusi oggi dalla Hong Kong&Shanghai Banking Corporation (Hsbc), il 'flash' sul Purchase Manager Index (Pmi) per settembre segna il 47,8%, leggermente superiore al 47,6% di agosto ma sempre sotto la soglia del 50% che he divide l'espansione dalla contrazione dell'attività.
Crolla ai minimi da 43 mesi Shanghai, con la borsa che risente delle preoccupazioni per la crescita cinese che ancora ristagna. Con una perdita di 42,99, pari al 2,08%, l'indice ha chiuso a 2.024,84 punti. Secondo gli analisti, gli investitori sono tutti preoccupati per i dati economici del paese del dragone, soprattutto dopo che la banca Hong Kong&Shanghai Banking Corporation (Hsbc) ha registrato in 47,8% la proiezione del Pmi, il Purchase Manager Index per il settore manifatturiero. Un risultato sotto il 50 indica la stagnazione. Ad agosto il dato era del 47,6% (49,2% quello ufficiale), il livello più basso dal marzo 2009. Questo dato, unito a quello relativo alla riduzione, per il terzo mese consecutivo degli investimenti diretti in Cina, preoccupa gli investitori. Crolla pure la produzione di acciaio che ad agosto ha lasciato sul campo l'1,7% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso quando invece c'era una crescita del 13,8%. Nei primi otto mesi dell'anno, la Cina ha prodotto 481,57 milioni di tonnellate di acciaio, in aumento del 2,3% rispetto all'anno scorso, ma la crescita rappresenta una diminuzione dell'8,3% rispetto alla crescita registrata l'anno scorso. I profitti del settore sono crollati del 48,3% a 9,6 miliardi di euro durante i primi sette mesi dell'anno. A peggiorare la situazione della borsa di Shanghai, anche i problemi politici tra Cina e Giappone relativi alla contesa sulle isole Diaoyu/Senkaku, sfociate in grosse manifestazioni nei giorni scorsi e nella sospensione delle attività di imprese giapponesi in Cina, dai ristoranti alle grosse fabbriche. Gli unici che hanno beneficiato della contesa sono stati i cantieri navali che hanno visto le loro quotazioni salire dal 2,14 al 6,4%. Perdono parecchio invece i titoli minerari dal 6.64% al 7,88%. Gli analisti credono che dopo la notizia di nuovi stimoli dell'altra settimana da parte del governo cinese, lo stesso interverrà con altre azioni per favorire la crescita.
Fonte: Ansa