“Ho avvertito la societa’ dopo la decisione, c’e’ stato un grande dispiacere da parte mia nel pensare a questa soluzione, era quello che non volevo, ma sono segnali che dobbiamo dare alla squadra: mi hanno chiamato perche’ la situazione non andava e devo fare attenzione ai particolari”. Il dopo partita di Luciano Spalletti e’ riservato quasi esclusivamente alla vicenda Totti, escluso per il match con il Palermo, vinto 5-0 dai capitolini, dopo lo sfogo al Tg1 del capitano giallorosso. “Quando e’ nervoso i missili gli partono, qualche cosa me l’ha detta ed e’ difficile accettare senza reagire – spiega l’allenatore toscano – E se rispetti uno, non rispetti gli altri 22. Mi dispiace, non voglio alcun duello con nessuno, voglio solo che la Roma faccia risultato”.
Capitolo rinnovo del numero 10 romanista. “Toccai subito questo tasto quando arrivai qui, dicendo che non voglio entrarci. Francesco e’ giusto che faccia cio’ che vuole, gli ho messo a disposizione qualsiasi ruolo, bisogna che cominci a pensare al futuro. Gli ho chiesto se vuol fare Giggs o Nedved o ancora il calciatore, io pero’ devo ritirare su le sorti di una squadra, non possi concedergli niente.Qualche debolezza l’ho avuta, a casa ho 7-8 sue maglie, miei figli stanno a Roma e il piu’ hrande mi ha chiesto se ho litigato con Totti…”. E ancora: “Nell’ultimo periodo si e’ allenato abbastanza bene e ha contribuito a far salire il ritmo dell’allenamento con il suo piede e la qualita'”.
La societa’ – aggiunge Spalletti – sa che sto dalla parte di Francesco, non sono uno piovuto dal cielo, so quale e’ la bellezza di questo ambiente ed il grande sentimento dei romani. Stasera lo incitavano e hanno fatto bene, lo avrei fatto anche io. Assoluto rispetto per la storia di un grandissimo campione ma ora facciamo delle scelte: se continua, qualche partita gliela faccio giocare, stasera l’avrei messo dall’inizio, cosi’ vedevo quanto durava.Sotto l’aspetto della corsa da’ meno degli altri, sotto l’aspetto della qualita’ fa ancora cose in allenamento che sa fare solo lui.Ma non posso accettare che convochi una conferenza con chi vuole e parli: se lo accettassi, domani magari farebbero lo stesso anche gli altri, io invece devo dare un po’ di ordine”. Spalletti smentisce che ci sia stato tra i due un litigio: “Qualche missile gli e’ partito, gli ho detto che per la distrazione che ha creato non era della partita e non poteva venire in panchina, poi e’ andato via. Mi dicono che domani verra’ l’allenamento e chiariro’ di piu’, si vede che e’ dispiaciuto”. Qualche parole anche sulla partita con il Palermo: “Siamo partiti piano, la palla viaggiava lenta, non c’era smarcamento di squadra, sembravamo piatti di testa. Poi, dopo quel gol mancato da Dzeko, la situazione e’ peggiorata: per fortuna Edin ha poi sbloccato la partita con un bel gol e la squadra ha fatto vedere un buon spirito. Bisogna pero’ migliorare, quando riconquistiamo palla non sappiamo se gestire o andare a far male”. (AGI)