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Home > Spesa a casa per i disabili? Dipende

Spesa a casa per i disabili? Dipende

19 de fevereiro de 2010 - Por Comunità Italiana

Come e dove è diffuso il servizio, chi lo fa, con quali modalità e a quali condizioni

{mosimage}MILANO – «Sei disabile? Mangi tra 7 giorni». Questo il titolo di un messaggio arrivato qualche giorno fa al nostro forum «Ditelo a noi» da una lettrice romana. Scrive Raffaella Lombardo: «Ho iniziato a fare la spesa online sul sito della Coop per una mia amica invalida che ha 3 figlie con disabilità mentale. Agli inizi la spesa era consegnata a domicilio in due giorni, finché non ho inviato il certificato di invalidità per usufruire del servizio gratuitamente. All’improvviso i tempi di consegna si diradano: 4-5 giorni, spesso una settimana dall’ordine». Dopo qualche mese, Raffaella decide di fare una «prova» e registra la sorella gemella senza allegare il certificato di invalidità, quindi pagando le spese di consegna (9 euro fino a 25 euro di spesa; 6,50 euro dai 25 in su ndr). «La spesa viene di nuovo consegnata entro due giorni», fa notare.

LA REPLICA – Un caso di discriminazione quello segnalato dalla lettrice? Assicura di no Unicoop Tirreno, prima catena della grande distribuzione organizzata ad effettuare questo servizio in tutta Roma da più di 8 anni. « Si tratta solo di gestire e organizzare al meglio l’attività. Ogni problema segnalato dai nostri clienti viene registrato e si cerca di risolverlo – dicono -. Dopo il rilancio a ottobre del servizio e-commerce e del nuovo sito per fare la spesa online, le richieste sono aumentate in modo esponenziale. Da gennaio consegniamo la spesa nelle case di quasi un centinaio di clienti romani, di cui circa il 10% con disabilità. Ora stiamo cercando di aggiornare numero di iscritti e database, per riservare la consegna gratuita agli utenti che abbiano realmente i requisiti».

UN PROBLEMA SENTITO – Fare la spesa è davvero un problema per chi non può muoversi e non ha un parente, un amico o un vicino di casa che provvede. Soprattutto in una grande città, dove i rapporti di buon vicinato sono meno frequenti, ed è raro che il droghiere sotto casa porti fino al pianerottolo il pane, il latte o quel che manca in dispensa. Ecco allora che il servizio a domicilio può essere un valido aiuto per chi ha una disabilità, soprattutto motoria. Lo prevedono alcune catene di distribuzione, anche se non dappertutto ma a macchia di leopardo e con modalità diverse.

«MACCHIA DI LEOPARDO» –«Poiché si tratta di un servizio facoltativo che ha un costo, ogni azienda decide autonomamente se e in quali realtà territoriali attivarlo», dicono a Federdistribuzione, che rappresenta l’universo della distribuzione italiana, dal negozio sotto casa all’ipermercato. Fanno così, per esempio, Conad e Despar. Nella stessa città, magari anche nello stesso quartiere, può capitare che alcuni punti vendita affiliati prevedano la consegna della spesa a casa, altri no. Non è possibile fare la spesa online o per telefono nemmeno nei punti vendita del gruppo SMA, che pure effettua la consegna a domicilio nel giro di qualche ora entro un raggio di tre chilometri, ma bisogna recarsi al supermercato, fare la spesa e chiedere al box informazioni che sia consegnata a casa. Il servizio è disponibile nei supermercati Punto, Simply e Sma e negli ipermercati Ipersimply e Cityper di alcune città: Milano (qui è gratuito per i disabili), Roma (al costo di 2,90 euro con un minimo di 50 euro di spesa), Catania, Messina, Palermo, Siracusa (al costo di 2,50 euro per una spesa inferiore agli 87 euro, se superiore il costo si riduce a 1,50); Trieste (al costo di 3 euro).
Anche il gruppo Carrefour effettua in poche ore le consegne a domicilio se si fa la spesa nei punti vendita GS, Carrefour Market, Carrefour Express e DìperDì delle grandi piazze italiane, con diverse modalità legate alle abitudini locali di acquisto. A Milano, per esempio, è gratuita per le persone disabili nei supermercati GS e Carrefour Market. Nei supermercati presenti a Torino, Pavia, Mantova, Napoli, Palermo e Como il gruppo sta testando la consegna a domicilio offerta al costo simbolico di 1 centesimo per una spesa minima di 50 euro. Per i punti vendita DìperDì e Carrefour Express di alcune città, Milano, Genova, Napoli e Roma, il servizio è disponibile al costo di 3,80 euro senza alcuna soglia minima di spesa.

DAL WEB ALLA PORTA DI CASA – Oltre a Unicoop Tirreno, a Roma, ci sono altre catene di distribuzione che offrono in alcune città, quasi tutte al nord, la possibilità di fare la spesa on line comodamente da casa. Così, chi proprio non può recarsi al punto vendita, entra dal proprio pc nella versione virtuale del supermercato, sceglie i prodotti tra gli scaffali, li mette nel carrello, va alla cassa e paga. La spesa arriva entro qualche giorno direttamente alla porta di casa, nella fascia oraria richiesta. «Clicca il pomodoro» è il sito di Esselunga per la spesa online. La consegna, che avviene nel giorno e nell’ora richiesta dal cliente, è gratuita per i disabili; basta registrarsi ed esibire la prima volta il certificato di invalidità rilasciato dall’Asl. Il servizio è attivo in Lombardia (Milano, Monza Brianza, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Lodi e Pavia); in Emilia Romagna (Parma, Reggio Emilia, Bologna); in Toscana (Firenze, Prato, Pistoia), in Piemonte (solo a Torino) e in Veneto (solo a Verona). Chi abita a Torino e provincia può fare la spesa su Online Market. La consegna, gratuita per i disabili, avviene entro 24 ore, nella fascia oraria scelta dal cliente. Nel capoluogo piemontese c’è anche Pronto Spesa versione on line del punto vendita CRAI di Torino. La spesa, ma anche la gastronomia cucinata ogni giorno, viene consegnata entro poche ore dall’ordine online, a un costo di 6,90 euro.

Fonte: www.corriere.it

 

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.