Comunità Italiana

Squinzi, “non bastano riforme, serve forte scossa morale”

“Cio’ che ci colpisce di piu’ oggi e’ il degrado morale che sembra infilarsi capillarmente nella nostra societa’. La crescita che produce la societa’ sana viene divorata da un’idra a mille teste che ha gangli ovunque”. E’ quanto ha sostenuto Giorgio Squinzi. “E’ il segno malato che i germi della ricchezza facile ci sono stati a tutti i livelli – ha proseguito il presidente di Confindustria, parlando ad un convegno della Federazione nazionale cavalieri del lavoro -. La vita e l’economia reale avranno il sopravvento sulla sfiducia in cui corruzione, malaffare e speculazione sguazzano con piacere, solo come una forte scossa. Non bastano le riforme”.

“Lo scarto necessario a vincere i fattori frenanti e inquinanti della vita civile ed economica – ha spiegato Squinzi, rivolto alla platea – e’ prima di tutto culturale e richiama anche noi qui, anche oggi, alle nostre responsabilita’ perche’ con noi si e’ formata la cultura della produzione materiale del lavoro, trasparente e corretto, segnato da un simbolo che portiamo orgogliosamente e che significa lavoro, onesta’, voglia di partecipare”. “Da voi, da noi – ha esortato ancora – deve partire uno stimolo e un richiamo morale forte contro l’apparente e facile moltiplicazione del denaro senza sforzo, contro l’arricchirsi senza scrupoli e senza lavoro”. Secondo il leader degli Industriali “proprio l’Italia dovrebbe essere il Paese piu’ consapevole del fatto che le riforme, anche quando ispirate da ottimi principi, e non sempre e’ cosi’, almeno osservandole con cultura imprenditoriale, senza politiche e applicazione continua, sono poco o nulla”. “Abbiamo bisogno di riforme esattamente quanto di una stagione lunga di applicazione sistematica di strumenti di intervento per le imprese che siano durevoli, semplici e trasparenti”, ha proseguito il presidente di Confindustria intervenendo a Milano ad un convegno della Federazione nazionale cavalieri del lavoro. “Solo la ripresa della produzione reale, solo la ‘fabbrica’ in tutte le sue declinazioni, puo’ darci crescita duratura e lavoro e agganciarci ad una ripresa che, peraltro e’ in corso un po’ ovunque – ha sostenuto -. Per avere risultati stabili ci vuole una visione di politica industriale, delle regole moderne che favoriscono gli investimenti e politiche con strumenti affidabili e di cui si possano misurare i risultati nel tempo, correggendo gli errori”. “Non si raggiunge alcun tipo di risultato sparando un sol colpo e sperando nella fortuna: vale in impresa, nella vita personale e, ovviamente, in politica”, ha avvertito Squinzi. “Abbiamo commentato positivamente le prime scelte del governo, a cominciare dal jobs act, che hanno dato qualche primo, buon risultato concreto e soprattutto segnato un po’ di discontinuita’ con le rigidita’ sindacali di un tempo”, ha ricordato il presidente di Confindustria, intervenendo a Milano al convegno della Federazione nazionale cavalieri del lavoro. “Ovviamente – ha proseguito – non e’ che l’inizio, ma in Italia non fai in tempo a pensare che le antiche diffidenza contro l’impresa e l’imprenditore siano sconfitte, che ti trovi a dovere combattere contro la class action piu’ punitiva del pianeta, gli imbullonati o la Tasi sugli immobili dismessi”. (AGI)