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Stelle cadenti

16 de junho de 2014 - Por Comunità Italiana
Stelle cadenti

EzioMaranesiLe 5 stelle del Movimento di Grillo brillano molto meno

L’ordigno nucleare era stato innescato. Il leader, ovviamente cattivo e logorroico, aveva annunciato che un nuovo ordine avrebbe governato il mondo dopo la catastrofe. Ma giunse Batman: il cattivo fu sconfitto e il disastro scongiurato. Vidi questo vecchio film mesi fa e pensai a Grillo. Anche nella saga grillina, elaborata dal compare Casaleggio, avremo una catastrofe, la terza guerra mondiale, e avremo un mondo nuovo, Gaia, che sarà governato dal Grande Fratello. Sperai che anche per noi ci fosse un Batman: sembra che ci sia. Sappiamo come sono andate le elezioni e, per ora, Gaia non sembra essere una minaccia imminente. Grillo era partito bene. Non era necessario che sposasse le bizzarre teorie pseudofilosofiche dell’aspirante guru Casaleggio per creare il consenso. Aveva percepito la rabbia, la disperazione, la voglia di cambiamento di milioni di italiani, delusi per i costi assurdi e le prove di incapacità della classe politica. Si era reso conto che, come comico, non faceva più ridere nessuno e, forse per noia, decise di riciclarsi e cavalcare la protesta. Diede vita al Movimento 5 Stelle, lo presentò alle elezioni politiche e, tra i votanti, un italiano su quattro lo votò. Il Movimento mandò in Parlamento 161 deputati e senatori. Una cavalcata entusiasmante. Finse di proporre una democrazia da web, dove i seguaci decidono e la rete comunica le decisioni in tempo reale. In realtà sono Grillo e Casaleggio che decidono e chi non è d’accordo è espulso. I parlamentari furono scelti dalla rete: una manciata di voti, di parenti e vicini di casa, furono sufficienti per mandare in Parlamento dilettanti assortiti, tra cui casalinghe, ragazzotti non sempre svegli e disoccupati. Gente rispettabile naturalmente, ma impreparata e talvolta ridicola. Poco importa: non si chiede loro di governare, devono solo protestare. Nel complesso, un movimento pittoresco di dilettanti saccenti che giocano alla rivoluzione. Il successo diede alla testa a Grillo, che nei suoi comizi esibì un crescendo rossiniano di urla, turpiloquio, insulti e minacce. Se la parolaccia può divertire la sua platea, l’insulto turba e la minaccia intimorisce. Nei suoi discorsi i vaffa non si contano: ce n’è per tutti. Né si contano gli insulti: dall’ebetino Renzi allo psiconano Berlusconi nessun avversario è risparmiato. La gamma delle minacce è colorita: Grillo garantisce che manager, politici e giornalisti, coperti di sputi, saranno giudicati in piazza. Già vediamo Grillo, camicia alla Robespierre che gli va stretta, che aziona le leve della ghigliottina. Il povero Dudù, il cagnolino di Berlusconi, va vivisezionato. Urla Grillo, solennemente, che si sente oltre Hitler e l’applauso della piazza ricorda l’urlo della folla che, il 10 giugno 1940 in piazza Venezia a Roma, accolse la dichiarazione di guerra del Duce. Grillo fascista? Movimento 5 svastiche? Grillo minacciò una nuova marcia su Roma e il suo vinceremo è sospetto. Gli piace la destra xenofoba inglese. Ora ha perso tre milioni di voti in pochi mesi. Dopo tanti vaffa generosamente elargiti, gli italiani hanno dato un sonoro vaffa a lui. Non se lo aspettava e ha accusato il colpo. Come non ha saputo gestire la vittoria quando ha vinto, e ha snobbato tutti, ora non sa gestire la sconfitta e cinge la sua testa con una corona di spine. Ridicolo e blasfemo. Aveva detto che, se avesse perso, si sarebbe ritirato. Non lo farà; non è il tipo che mantiene la parola. Ha già trovato i colpevoli: i pensionati. “L’Italia è un paese di pensionati che non vogliono cambiare nulla” ha dichiarato.
Beppe, urli a vanvera come al solito: io sono un pensionato arrabbiato per come è stata gestita l’Italia, e voglio che le cose cambino. E vorrei che tu, anziché insultare, ci dicessi come si fa, realisticamente, a cambiarle. Essere anarchici è facile, governare significa avere idee, programmi, strutture preparate, e tu non ne hai. Hai espulso i seguaci che secondo te hanno sbagliato: per coerenza dovresti autoespellerti. Poiché non lo farai, meriti il mio vaffa che si somma a quello degli italiani che amano il nostro Paese.
Le 5 stelle del movimento hanno ora luce fioca, ma attraggono ancora oltre 5 milioni di giovani. Ma i giovani sono affetti da una meravigliosa malattia, la giovinezza, dalla quale purtroppo si guarisce. Nel tempo le loro orecchie saranno sempre meno sensibili alle urla di Grillo. I rivoluzionari del ‘68 si sono imborghesiti nel giro di pochi anni. 

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.