BIANUAL

BIANUAL

A partir de
Por R$ 299,00

ASSINAR
ANUAL

ANUAL

A partir de
Por R$ 178,00

ASSINAR
ANUAL ONLINE

ANUAL ONLINE

A partir de
Por R$ 99,00

ASSINAR


Mosaico Italiano é o melhor caderno de literatura italiana, realizado com a participação dos maiores nomes da linguística italiana e a colaboração de universidades brasileiras e italianas.


DOWNLOAD MOSAICO
Vozes: Cinco <br>Décadas de Poesia Italiana

Vozes: Cinco
Décadas de Poesia Italiana

Por R$ 299,00

COMPRAR
Administração Financeira para Executivos

Administração Financeira para Executivos

Por R$ 39,00

COMPRAR
Grico Guia de Restaurantes Italianos

Grico Guia de Restaurantes Italianos

Por R$ 40,00

COMPRAR

Baixe nosso aplicativo nas lojas oficiais:

Home > Sto con Marchionne

Sto con Marchionne

18 de janeiro de 2011 - Por Comunità Italiana

La nuova marcia dei 40.000

Nell’ottobre del 1980 un corteo di 40.000 colletti bianchi della FIAT sfilò in silenzio
per le strade di Torino. Protestava,civilmente, contro le violenze deipicchetti del sindacato che impedivano a chiunque, con la forza, di entrare nelle fabbriche. Lo sciopero durava da oltre un mese; i disordini e le violenze da anni. Dopo aver assassinato nel ’73 il capodel personale Ettore Amerio, le Brigate Rosse avevano ucciso nel ‘79 Carlo Ghiglieno, responsabile della pianificazione strategica della FIAT. Ho avuto l’onoredi frequentarlo: era uomo giusto e sensibile. Un omicidio stupido. Non c’era legame, ovviamente, tra sindacato e Brigate Rosse, ma Torino viveva tensione e violenza. Respirai questo clima tra il ’70 e il ’74 a Ivrea, presso Torino; il pericolo era nell’aria. La marcia dei 40.000 segnò una svolta decisiva: la maggioranza silenziosa fece valere il suo diritto al lavoro controla prepotenza di una minoranza violenta.Una dura sconfitta del sindacato.

Nei giorni scorsi Marchionne, amministratore delegato della FIAT, ha postoi n termini chiari le condizioni per poter investire in Italia: visono 20 miliardi di euro per lo stabilimento di Torino e 5 perquello di Pomigliano. I sindacati devono però sottoscrivere con FIATun accordo che abbia la finalità di evitare gli abusi che oggi limitano la produttività degli impianti. Per esempio,l’assenteismo ingiustificato. Quattro sindacati hanno firmato. Non l’ha fatto la FIOM, il sindacato rosso legato alla CGIL. La maggioranza degli operai, attraverso un referendum, deciderà se accettare le nuove regole. La sinistra politica è favorevole:la dichiarazione è dell’on. Fassino. La FIOM ha già decretato lo sciopero. I suoi dirigenti Cremaschi e Landini si sentono scavalcati e inveiscono. Non hanno mai sudato in una linea di montaggio. Due saccenti “fancazzisti”, per usare un neologismo sboccato ma efficace, affibbiato normalmente ai politici di professione. Come i predecessori,anche loro faranno carriera politica. Ancora una volta la CGIL è rimasta isolata. E’ accaduto spesso in questi ultimi anni. Il sindacato rosso non firma nulla,comunque. Quantopeggio, tanto meglio.

Il mondo è cambiato molto negli ultimi due decenni. Le economie europee devono oggi fare i conti con quelle di altri Paesi che sono in grado di produrre a costi più bassi, e poco importa sapere come fanno. Lo sanno tutti, ma quando devi comprare un giocattolo o un paio di jeans badi soprattutto al prezzo. Una multinazionale dell’auto non può non tenere conto del livello dei costi di produzione e della conflittualità sindacale quando si tratta di definire la localizzazione dell’investimento. L’economia italiana era fiorentequando la nostra manufattura dominavaincontrastata. Oggi può convenire comprare all’estero, e non solo giocattoli e jeans ma persino arance e olive. Ed è cosí che si genera disoccupazione,lavoro nero, povertà. Il governo,le industrie, le forze lavorative possono fare molto per contrastare questo processo, ma un livellamento al basso della nostra protezione sociale sembra inevitabile. La difesa sta nell’investire in Italia in tecnologie avanzate, produttività, ricerca, culturacivica e magari ottimismo.

Si accusa Marchionne di ricatto. Sto con lui: non è ricatto chiedere ai sindacati di sottoscrivere accordi in cuisi impone alle maestranze di rispettarei doveri concordati. Per esempio, di assentarsi dal lavoro solo quando si è realmente malati. Non so quanto Marchionne, italo-canadese residentein Svizzera, ami l’Italia. So che un dirigente industriale deve garantire la sopravvivenza e lo sviluppo dell’aziendache dirige. FIAT è italiana e noi italiani dobbiamo chiedergli che resti italiana, e siamo certi che ne terrà conto.La posizione di Marchionne è anche un monito: dobbiamo cambiare molte cose nei nostri comportamenti se vogliamo restare tra i primi della classe.La sua decisione innova nei rapportitra imprese, maestranze e sindacati;una nuova marcia dei 40.000. Può sembraredoloroso, ma è necessario.

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.