Il presidente del Coni Giovanni Malagò chiude la ‘questione Roma 2024’ : “questa mattina ho scritto al Cio la lettera con la quale interrompiamo il discorso della candidatura di Roma per le Olimpiadi”, dice durante la conferenza al Salone d’Onore, al Foro Italico. “Forse non tutti sanno che il Cio (il Comitato olimpico internazionale, ndr.) riconosce come interlocutore istituzionale solo i comitati olimpici. Chiunque può scrivere, ma l’unica lettera che conta è quella del Comitato Olimpico Nazionale”, ha aggiunto.
“E’ da irresponsabili rinunciare ai soldi del Cio, a 177mila posti di lavoro e all’aumento della ricchezza del 2.4 per cento, dati mai disconosciuti”, ha continuato il numero uno dello sport italiano, “è un’occasione persa, mi auguro che ci sia una strategia alternativa da parte del Comune”, osserva richiamando l’attenzione sullo stop imposto dalla sindaca di Roma, la grillina Virginia Raggi. “Nella mia testa avevo in mente tre nomi – continua nel suo ragionamento – che sarebbero stati una governance ideale. Per il presidente del Comitato organizzatore avevo pensato a Nerio Alessandri, avrei affidato la supervisione a Renzo Piano e infine avrei coinvolto anche il generale Enrico Cataldi. Ho provato a parlarne con Beppe Grillo, non sono riuscito a organizzare un incontro. Sarebbe stato difficile dire no a questi tre nomi, ma io non ho mai potuto parlare neppure con la sindaca Raggi”. E aggiunge: “Da oggi ci occupiamo solo del paese. Quindi faccio gli auguri alla città di Roma. Auguri veri e lo dico senza nessun tipo di ironia. Io faccio il tifo affinché le cose si risolvano”. Quindi insiste: “Il piano alternativo c’era, ci poteva essere e formalmente esiste ancora. Ma c’è un problema: non ci votano più. Non abbiamo più credibilità su questa candidatura. Malgrado questa squadra strepitosa, questa è la realta’ dei fatti. Vi rendete conto che figuraccia abbiamo fatto a livello internazionale? Io di fronte al Cio mi volevo sotterrare, ma loro mi hanno detto: ‘Più di questo non potevi fare, lo sappiamo’. Da oggi il Comitato promotoreè in liquidazione”. Osserva Malagò: “Interrompere questo processo a undici mesi dalla scelta non è un record storico. C’e’ un precedente molto triste e ve lo cito per capire quale danno sia stato arrecato allo sport italiano. Era il 4 aprile 1974, la città canadese di Vancouver si ritirò dalla corsa sei mesi prima dell’assegnazione dell’Olimpiade lasciando all’americana Lake Placid la vittoria. Vancouver ha ottenuto i Giochi solo nel 2010, nel frattempo il Canada è riuscito ad avere due assegnazioni, Montreal e e Calgary, ma Vancouver ha pagato un prezzo scellerato”.
PANCALLI AMAREGGIATO, MI SENTO DERUBATO DI UNA SPERANZA
“Provo una profonda amarezza, mi sento derubato di una speranza”, ha commentato il vicepresidente del Comitato Promotore di Roma 2024 e numero uno del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, durante la conferenza stampa al Salone d’Onore del Coni. “Sono amareggiato da cittadino – ha spiegato – perché potevamo dimostrare che questo Paese può cambiare veramente e organizzare un grande evento sportivo, evitando gli errori del passato. Da uomo dello sport, sono amareggiato per la mortificazione di non essere riuscito a confrontare il nostro punto di vista e la visione dell’amministrazione”.
CONSIGLIERI CITTA’ METROPOLITANA, PRONTI A RIPROVARCI
Erano pronti a riprovarci, prima che il presidente del Coni Malagò annunciasse di aver scritto al Cio. I consiglieri Fdi appena eletti alla Città Metropolitana, già venerdi’ prossimo avevano deciso di tirar fuori l’argomento Olimpiadi sul quale si augurano ci possa essere sostegno comune. “Domani ci incontremo con i consiglieri Ascani, Borrelli, Giordani, proprio per ragionare sulle Olimpiadi, pensare ad una mozione – ha spiegato all’Agi Marco Silvestroni, di Fratelli d’Italia – e proprio ieri sera ho sentito dire al sindaco Raggi che non era un problema non avere la maggioranza perché si sarebbero trovate le condizioni sui vari punti. Bene, se vale per loro vale anche per gli altri, centrodestra e centrosinistra”. E anche se Malagò ha annunciato di aver scritto al Cio Silvestroni, ha detto che “si pensa di andare avanti lo stesso. Come gruppo, penso di proporre che sia l’area metropolitana a determinarsi in quanto da sempre, gli impianti, i trasporti e l’ospitalita’ coinvolgono il territorio di Roma. Penso ad aree come il Lago Albano per le regate di canottaggio, al porto di Civitavecchia, agli aeroporti di Ciampino e Fiumicino… E come gruppo – ha detto ancora Silvestroni – accetterò un incontro con Malagò, se richiesto, per confrontarci sulla proposta”. Sulla stessa linea, il collega Andrea Volpi: “E’ un evento che porta grandi benefici e a lungo periodo, se con una gestione trasparente delle risorse. Per la citta’ metropolitana e’ una grande occasione. Ci sono 120 Comuni che vi rientrano e rappresentano realtà importantissime che possono ospitare eventi olimpici perche’ già sono sedi di eventi sportivi di grande rilevanza. Ogni Comune della provincia puo’ avere una vocazione per lo sport, se poi il no lo giustifichiamo con la paura di non essere in grado di gestire questi eventi… Come gruppo riproporremo il discorso sulle olimpiadi, negli anni passati abbiamo approvato mozioni trasversali, auspichiamo una sorta di dialogo e intento comune fra gruppi”. E anche Valeria Baglio, del Pd, ricorda che in “politica ci sono temi sui quali è auspicabile il confronto e il dialogo e quindi, anche nel caso di Roma 2024. In questi giorni ne stiamo discutendo nel gruppo. La questione è delicata, una decisione assunta un anno fa e’ stata ribaltata. Verifichiamo se ci sono le condizioni perche’ può essere una grande occasione per l’area metropolitana che rappresentiamo. E poi, sottolineo che in politica ci deve esere dialogo e confronto e ci sono alcuni temi che sono trasversali. Dobbamo vedere se ci sono le condizioni e i tempi”. E la collega di partito Sveltana Celli, “farebbe carte false. Nel senso che – spiega all’Agi – se mai ci fosse una minima speranza per riprendere in mano il discorso Olimpiadi, cogliamo l’occasione. Queste non sono le olimpiadi del mattone, sono giochi con regole rigidissime del Cio. Non sono uno sperpero per i romani.Dobbiamo pero’capire come e’ finita con la lettera della Raggi al Cio. In ogni caso, Saro’ pronta a portare in aula qualsiasi atto per riprendere la candidatura. Ne e’ stata fatta una questione solo romana mentre invece, e’ tutta italiana”. (AGI)