Storico faccia a faccia tra i presidenti di Usa e Cuba, Barack Obama e Raul Castro. Dopo piu’ di 50 anni i leader dei due Paesi, si sono seduti uno accanto all’altro in una saletta a Panama City, a margine del vertice delle Americhe. “Era tempo che si tentasse qualcosa di nuovo, possiamo avanzare sul sentiero verso il futuro. Con il tempo, e’ possibile per noi voltare pagina e sviluppare una nuova relazione tra i nostri due Paesi”, ha detto Obama. “Sono pronto a parlare di tutto”, ha risposto l’83enne Raul, fratello di Fidel Castro, invitando alla “pazienza”.
La rimozione dell’Avana dalla lista Usa dei Paesi patrocinatori del terrorismo, in cui e’ stata inserita nel 1982, e’ vicina, ma “essuna decisione e’ stata ancora presa, non ho ancora esaminato la raccomandazione (in questo senso) del Dipartimento di Stato”, ha detto poi Obama in conferenza stampa.
Ma, ha precisato il capo della Casa Bianca, “Cuba non e’ per gli Usa una minaccia” e “la guerra fredda e’ finita da tempo, non sono interessato a combattere battaglie iniziate prima che nascessi”. “Potrei darvi una lista di quelle che credo siano minacce”, ha detto Obama, ricordando “l’Isis, la minaccia delle armi nucleari in Iran, le attivita’ nello Yemen, Libia, Boko Haram, l’aggressione russa in Ucraina…”. Poi Obama ha annunciato di aver chiesto al Congresso di cominciare a lavorare per sospendere l’embargo in vigore da decenni.
Certo, ha precisato Raul Castro, “non bisogna farsi illusioni, tra noi ci sono molte differenze. Quella dei nostri paesi e’ stata una storia complicata”, ha aggiunto il presidente cubano. Ma Castro ha definito Obama “onesto” e “umile”, e “non responsabile per i 10 presidenti che lo hanno preceduto”. Obama si e’ detto “ottimista” sul prosieguo del processo per la normalizzazione delle relazioni. “Continueremo a fare progressi”.
“Questo – ha aggiunto – e’ stato un punto di svolta non solo nelle relazioni tra Usa e Cuba ma per i rapporti tra i Paesi nella regione”. Il presidente e’ convinto che ci sia una “forte maggioranza”, negli Usa come a Cuba, che sostiene il processo di normalizzazione delle relazioni bilaterali tra Washington e L’Avana. Nella giornata dello storico disgelo si registra anche un incontro casuale di una decina di minuti tra Obama e il presidente venezuelano Nicolas Maduro. Secondo quanto riferito dalla Casa Bianca, Obama ha espresso a Maduro il desiderio che si “stabilisca un dialogo pacifico tra le diverse fazioni politiche in Venezuela”. Washington, ha assicurato Obama, “non ha interesse a minacciare il Caracas, ma ha interesse a sostenere la democrazia, la sua stabilita’ e la sua prosperita’ del Venezuela”. Da parte sua Maduro ha definito il colloquio “serio” e “franco”, sottolineando che che “c’e’ la possibilita’ di intraprendere un percorso di colloqui”. “Ci siamo detti cordialmente la verita’. Ho detto a Obama – ha aggiunto – che non siamo nemici degli Usa, che siamo rivoluzionari, appassionati, e che vogliamo costruire la pace”.(AGI)