{mosimage}Il leader dell'Anc favorito, ma potrebbe essere insidiato dallo scontento dilagante per la povertà e la corruzione
JOHANNESBURG – Con lunghe file ai seggi i sudafricani stanno rispondendo in massa alla chiamata alle urne per le elezioni legislative che, secondo tutti i pronostici, consegneranno una vittoria schiacciante al popolare ma controverso leader Jacob Zuma, che si sente già presidente in pectore, ma potrebbero far perdere al suo partito, l'African National Congress (Anc), la maggioranza dei due terzi in Parlamento.
LA SFIDA DI ZUMA – In mattinata sono andati ai seggi il padre della nazione Nelson Mandela, lo stesso Zuma, che ha votato a Nkandla nel Kwazulu-Natal, il presidente uscente Kgalema Motlanthe e l'ex presidente Thabo Mbeki (video). Nonostante i disagi delle lunghe attese nella fredda aria autunnale, si prevede un'affluenza molto alta alle urne, come nelle precedenti tre elezioni del Sudafrica post-apartheid. Un fatto che, secondo tutti gli analisti, favorirà Zuma, il tribuno populista zulu che ha chiesto agli elettori una «vittoria schiacciante» che gli consenta un'agevole elezione a capo dello Stato da parte del Parlamento dopo che avrà rimosso gli ultimi ostacoli di natura giudiziaria, le accuse di corruzione non ancora cadute. Ma per il suo partito, l'Anc che fu di Mandela e che dal 1994 domina il Parlamento a Città del Capo, il test potrebbe avere un sapore agrodolce, perché i sondaggi lo accreditano al 60-65% contro il 70% delle precedenti elezioni del 2004 e che gli consegnava i due terzi dei seggi consentendogli di modificare la Costituzione. A penalizzare l'Anc, malgrado la popolarità di Zuma, sono in agguato l'insoddisfazione per la povertà, la corruzione, il crimine e l'Aids che piagano la superpotenza africana offuscandone il futuro. Una frustrazione su cui potrebbero capitalizzare i piccoli partiti d'opposizione.
Fonte: www.corriere.it