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Home > Tangenti Grandi Opere: Lupi non lascia: ‘Sono tranquillo. Il governo mi appoggia’

Tangenti Grandi Opere: Lupi non lascia: ‘Sono tranquillo. Il governo mi appoggia’

18 de março de 2015 - Por Comunità Italiana

LUPI - 002Il ministro Lupi, nella bufera per il coinvolgimento del figlio nell’inchiesta Grandi Opere, per il momento non si dimette e si dice tranquillo e sicuro di essere appoggiato dal governo. “Voglio andare in Parlamento a riferire sulle scelte”, ha detto mentre era a Milano all’inaugurazione della Fiera Made Expo. “Devo dare tutte le risposte politiche e individuali, la maggioranza valuterà sulle mie parole”, ha poi aggiunto.

Dalle carte dell’inchiesta intanto emergono passaggi inquietanti che coinvolgono proprio il ministro, Pm, Lupi chiese a Incalza di trovare lavoro figlio:

“Allorché il ministro Lupi chiede ad Incalza di ricevere il figlio Luca, all’evidente fine di reperire una soluzione lavorativa in favore di quest’ultimo, lo stesso Incalza immediatamente si rivolge al Perotti, il quale subito si attiva”. Hanno scritto i magistrati di Firenze nella richiesta di custodia cautelare per Incalza. E ancora: “Giova, in questa sede, evidenziare che risultano acquisite circostanze investigative in ordine all’assunzione lavorativa di Lupi Luca, figlio del Ministro Lupi, ottenuta con il coinvolgimento di Incalza Ercole e Cavallo Francesco – scrivono i pm – Nell’ambito di tale rapporto lavorativo, Lupi viene destinato a collaborare alle attività connesse proprio al nuovo palazzo dell’Eni in San Donato Milanese”. ‘E non basta: dalle intercettazioni emergono “contatti ed incontri, anche conviviali, nonché l’organizzazione di una cena volta a reperire ‘fondi’ nell’interesse del Ministro, la fornitura di abiti sartoriali in favore del Ministro Lupi, di suo figlio Luca e dei suoi segretari e l’acquisto di regali natalizi in favore dello stesso Ministro e del suo entourage”. Scrivono i pm di Firenze parlando di Francesco Cavallo, indicato da Giulio Burchi come ‘l’uomo di Lupi’

Ncd intanto fa quadrato: sosteniamo Lupi. Orfini: lo ascolteremo, poi valuteremo.

Il supermanager Incalza risponde al gip e respinge le accuse.

Le opposizioni chiedono il passo indietro del ministro. M5S sollecita il voto per la mozione di sfiducia

Interrogatorio di garanzia a Regina Coeli per Ettore Incalza, arrestato lunedì nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Firenze su un giro di corruzione nelle grandi opere. Il supermanager ha risposto al Gip, ha respinto le accuse e ha dieso il ministro delle Infrastrutture: ‘Con lui solo rapporti istituzionali’

M5s al question time: parlamentari ritmano “dimissioni-dimissioni” e danno a Lupi del ‘ministro Rolex’
“Dimissioni, dimissioni” ritmato dai banchi del M5s mentre parla, per rispondere ad una interrogazione sul suo dicastero, il ministro Maurizio Lupi. “L’intervento lo ha scritto lei o Incalza” dice l’onorevole Liuzzi mentre i colleghi di gruppo aggiungono “Ministro Rolex”. L’intervento del Presidente di turno smorza poco dopo la manifestazione di dissenso del gruppo M5s che chiude la protesta con il grido “Dimissioni”. Espulso Sibilia

Questa mattina Lupi si è difeso: “Mai fatto pressioni per chiedere l’assunzione di mio figlio (VIDEO) e quindi non ci potrà mai essere alcuna intercettazione su questo. Anche perchè – ha aggiunto – mio figlio non ne aveva bisogno”. “Non avrei mai accettato un orologio. E non mi serve”, ha detto Lupi sul regalo per il figlio Luca che, secondo quanto si legge nell’ordinanza del giudice di Firenze, alcuni arrestati avrebbe detto di avergli fatto.

LE INDAGINI Le carte dell’inchiesta raccontano un universo corruttivo ampio e ramificato. Pm, società create solo come ‘stipendifici’ Una società con “logiche estranee al corretto svolgimento dell’attività imprenditoriale” ma con funzione di “stipendificio”: è il caso della Dilan.Fi e in particolare della sua componente riferibile alla Spm Consulting, la società di Stefano Perotti impegnata nei lavori del ‘nodo Tav’ di Firenze. E’ quanto scrivono i pm di Firenze rilevando che “le espressioni ‘stipendificio’, ‘marchetta’, ‘soldi regalati’ sono utilizzate proprio da persone riconducibili” alla stessa società di Perotti. Dalle intercettazioni emergono anche i contrasti interni su questo modo di procedere. Per esempio risulta che “la sostituzione di Perotti con Elena Repetto, nella direzione dei lavori del ‘nodo Tav’ di Firenze, è dipesa dal fatto che ‘Perotti non c’era mai in cantiere'”.

E ancora, pm: per gonfiare costi, direttore lavori compiacente
“Un direttore dei lavori compiacente verso l’impresa esecutrice delle opere”, ciò ha consentito “sistematicamente che l’importo dei lavori delle grandi opere si gonfiasse a dismisura”. Questo il meccanismo, secondo il pm di Firenze, in base al quale funzionava l’organizzazione facente capo a Incalza. E’ sempre lui, infatti, “che suggerisce all’appaltatore il nome del direttore dei lavori, nome che ‘casualmente’ – scrive il pm – è sempre lo stesso”, quello di Stefano Perotti. “Il nome di questo professionista – aggiunge il pm – è la chiave di lettura delle vicende delle grandi opere italiane degli ultimi vent’anni, delle ragioni delle lungaggini, della lievitazione dei costi, dell’assenza dei controlli nella regolazione dei subappalti”. Un professionista, “socio di affari di Incalza” che “ha gestito appalti attraverso gli incarichi di direzione dei lavori per almeno 25 miliardi di euro”.

Pm, più volte Perotti cercò lavoro a amici Incalza Anche in altre occasioni”, oltre a quella che riguardava il figlio del ministro Maurizio Lupi, “Perotti si è attivato per procurare assunzioni lavorative in favore di persone indicategli dall’Incalza”. E’ quanto scritto negli atti dell’indagine. Nella “conversazione del 17.11.2011, intercorsa tra Perotti Stefano e Saraceno Furio, quale presidente del CdA della consortile per azioni “Nodavia” (general contractor in relazione alla “grande opera” “Nodo Tav di Firenze”), Perotti parla al Saraceno del ‘un curriculum di una persona che mi è stata raccomandata da Ercole Incalza’, sollecitando l’espletamento di un colloquio in favore di questa persona”. C’è poi l’assunzione di un architetto “da parte del Perotti Stefano (tramite società al medesimo riconducibile), su richiesta dell’Incalza Ercole”. Incalza “d’altra parte, risulta essere in rapporti amicali con il padre del suddetto architetto”.

Intercettazioni, spunta nome senatore Pd Sposetti: avrebbe indicato a Burchi persone per cui reperire incarichi
Sposetti, ex tesoriere dei Ds e al centro nel 2005 di polemiche per il caso Consorte Unipol-Bnl,

Battibecco Lupi-giornalista su punteggio laurea del figlio – Breve battibecco tra Maurizio Lupi ed un giornalista televisivo durante le dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture all’inaugurazione di Made expo a proposito del punteggio della laurea del figlio Luca. “Non può essere un peccato aver scelto di fare l’ingegnere quando io neanche avrei immaginato di fare il ministro delle Infrastrutture e aver preso una laurea di 110 e lode” afferma Lupi per venire immediatamente contraddetto da un giornalista televisivo che ipotizza un punteggio inferiore. “Forse lei ha controllato un nome sbagliato: sono pronto a scommettere con lei – risponde in modo secco il ministro delle Infrastrutture – ed a rivederci qui perché lei ammetta di aver sbagliato”. “Io credo che debba dare come è giusto che sia tutte le risposte politiche perché ho letto da più parti osservazioni e domande giustissime sulla politica del ministero e sulla responsabilità che in questi 18 mesi ho avuto”, ha poi continuato Lupi.

Grillo, altro che scatola tonno…è una tonnara – “Ricordate la scatola di tonno che il M5S doveva aprire entrando in Parlamento? Beh, ci siamo sbagliati, non era una sola scatola di tonno, ma un’intera tonnara, una collezione di scatole di tonno, una intera matrioska di scatole di tonno scadute dove, dopo averne aperta una, ce n’era sempre un’altra”. Così Beppe grillo commenta sul blog il caso Lupi e scrive: “Il M5S è l’unica opposizione presente in questo Paese da decenni” mentre “le loro scatole di tonno nauseabonde le tengono ben strette”.(ANSA)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.