“La legge di bilancio 2017, – ricorda Porta nella premessa – all’articolo 1, comma?429, ha stabilito che a partire dall’anno 2017 sia riassegnato il 30 per cento dei versamenti effettuati per la domanda di riconoscimento di cittadinanza italiana (pari a 300 euro) allo stato di previsione della spesa dell’esercizio in corso del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Tali risorse devono essere trasferite agli uffici dei consolati di ciascuna circoscrizione consolare che hanno operato la percezione del predetto contributo, in proporzione delle percezioni realizzate. Tali somme sono destinate al rafforzamento dei servizi consolari per i cittadini italiani residenti o presenti all’estero, con priorità per la contrattualizzazione di personale locale da adibire, sotto le direttive e il controllo dei funzionari consolari, allo smaltimento dell’arretrato riguardante le pratiche di cittadinanza presentate presso i medesimi uffici consolari”.
“Tale misura – si riporta nella interpellanza – si è resa necessaria per fronteggiare le gravi difficoltà di accesso ai servizi consolari che incontrano i nostri connazionali e chiunque voglia usufruire di tali servizi, soprattutto nei Paesi del Sud America dove i tempi di attesa degli appuntamenti e del trattamento delle pratiche si sono allungati al punto da vanificare in molti casi il diritto ad ottenere in tempi ragionevoli una risposta da parte della pubblica amministrazione; nel corso del 2016, a testimonianza della situazione di disagio degli utenti, è stata presentata ad esponenti di Governo una petizione sottoscritta da diverse migliaia di concittadini nella quale si chiedeva di operare un intervento specifico e mirato al fine di frenare la spirale delle ormai insostenibili attese e di superare la situazione di emergenza che si è determinata. Altre iniziative di sollecitazione e protesta si sono succedute nei mesi successivi”.
“Il meccanismo di riassegnazione prima al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e poi ai consolati delle percezioni del tributo collegato alle domande di riconoscimento di cittadinanza – spiega Porta – è complesso e tale da proiettare nel tempo i suoi effetti, in quanto la rendicontazione delle percezioni da parte dei consolati avviene, per ogni cadenza trimestrale, a distanza di due mesi dalla scadenza del trimestre, dopodiché è necessario attendere i tempi di assegnazione da parte del Ministero dell’economia e delle finanze al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale”.
Con l’interpellanza, dunque, si chiede a Padoan “quali iniziative ritenga di adottare al fine di accelerare i tempi di assegnazione al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale delle risorse previste dalla legge di bilancio 2017 e in quali tempi lo stesso Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ne potrà disporre in modo che gli stessi consolati possano effettivamente utilizzare tali risorse al fine di fronteggiare una situazione di emergenza non più sostenibile”. (aise)