Telecom Italia chiude il 2013 in rosso, centra l’obiettivo dell’indebitamento sotto i 27 miliardi e dice stop al dividendo per 12 mesi. Il travagliato anno che la compagnia telefonica si e messa alle spalle, con l’addio di Bernabe’ alla presidenza e il rafforzamento di Telefonica che ha portato con se’ l’ampio dibattito sul conflitto d’interesse con la necessita’ di modifiche alla governance, si e’ chiuso sul fronte del bilancio con una perdita di 674 milioni, un dato che sconta la svalutazione dell’avviamento per 2,2 miliardi effettuata nel primo semestre. L’indebitamento a fine 2013 e’ stato invece di 26,8 miliardi di euro, in calo di 1,467 miliardi rispetto alla stessa data dell’anno precedente, con una riduzione nel quarto trimestre di 1,42 miliardi. Risultati che hanno consigliato al management della compagnia di decidere un congelamento del dividendo, almeno per le ordinarie: “La nostra disciplina finanziaria” ha detto l’ad, Marco Patuano, “suggerisce per questo anno di non distribuire dividendi alle azioni ordinarie, pagando solo il dividendo privilegiato di 2,75 centesimi alle azioni di risparmio”. Quindi la rassicurazione agli azionisti: “Alla luce dei segnali di recupero che gia’ cogliamo sul mercato torneremo a remunerare tutti i soci nel prossimo esercizio”. A incoraggiare i vertici del gruppo sono in particolare, ha ricordato Patuano, i risultati che “arrivano dall’ultimo trimestre, sia sul fronte della riduzione dell’indebitamento sia sul versante dell’andamento del mercato domestico”, risultati che “ci consentono di affrontare con fiducia il 2014”. Per quanto riguarda gli altri dati di bilancio, Telecom ha chiuso il 2014 con ricavi consolidati pari a 23,4 miliardi, con una riduzione organica del 5,2% rispetto al 2012. Per la Business unit del mercato domestico i ricavi sono ammontati a 16,21 miliardi (-9,4%), “evidenziando tuttavia nell’ultimo trimestre una riduzione della dinamica di perdita del fatturato”, recita il comunicato del gruppo con il quale sono stati diffusi i dati 2013. L’Ebitda organica e’ stata di 9,746 miliardi, in calo del 7,6% rispetto all’anno precedente. L’Ebit e’ stato di 2,7 miliardi (1,7 nel 2012) e sconta l’impatto della svalutazione di 2,187 miliardi dell’avviamento attribuito al mercato domestico. L’Ebit organico e’ ammontato a 5,2 miliardi (-13,3%). Rimane sempre caldo il fronte brasiliano, con Patuano che ha ribadito che nel Paese sudamericano, dove Telecom controlla Tim Brasil, “siamo per rimanere”, ma “con un atteggiamento razionale di fronte a opzioni future”. E cioe’, come ripetuto altre volte nelle scorse settimane, se per l’asset brasiliano “arrivasse un’offerta ‘jumbo’ siamo qui seduti per valutarla'”. Di sicuro, ha aggiunto Patuano rispondendo a un analista sulle ipotesi di fusione in Brasile con l’operatore Gtv controllato dai francesi di Vivendi, “non ci sono attualmente negoziati per alcun genere di joint venture: stiamo parlando di un asset mobile forte come Tim Brasil e di un asset forte nel fisso come Gvt”. “La possibilita'”, ha aggiunto l’ad, “che si creino sinergie esistono, ma noi attualmente non vi stiamo lavorando: la nostra priorita’ ad oggi e’ investire e potenziare la nostra rete mobile”. La giornata di Telecom e’ stata vissuta con estrema volatilita’ dal titolo in Borsa: dopo una prima fase in forte calo, le azioni hanno recuperato nel corso della sessione per attestarsi a meta’ giornata a quota 0,84 euro (+0,3%) (AGI) .