Giudicato irricevibile a maggioranza il ricorso presentato da Antonio Bassolino sul voto in 5 dei 78 seggi delle primarie a Napoli. Con conseguenza protesta dell’ex sindaco: “Ai vertici del Pd qualcuno ha gia’ emesso il verdetto prima che gli organi competenti abbiamo esaminato i fatti”. Due dei componenti della commissione, Vincenzo Serio e Antonio Guadagno, avevano gia’ abbandonato la commissione. Valeria Valente e’ stata proclamata vincitrice. Ma intanto la polemica non si placa: “E’ irrituale che ci siano stati pronunciamenti di esponenti dell’esecutivo del partito prima della commissione di garanzia. Non ci dovrebbero essere queste sgrammaticature”, ha attaccato Bersani. L’ex segretario dem ribadisce: “C’e’ un problema politico gravissimo, il disagio tra gli elettori, il rischio e’ quello di “disorientare la nostra gente”.
A Bersani risponde il capogruppo Pd Rosato: “La commissione garanzia ha deciso con saggezza”, sottolinea. Ma da piu’ fronti si chiedono approfondimenti. “Serve il massimo rigore su quanto accaduto”, protesta Speranza. “Sulle primarie di Napoli si pronunci commissione nazionale”, chiede Cuperlo. “Bisogna fare piena luce”, rilancia Chiti. Tensioni nel partito del Nazareno anche su un altro caso. A Roma, ecco la confidenza di diversi dirigenti, si e’ deciso di gonfiare le schede bianche per alzare il numero dei votanti. “Sono in corso verifiche per stabilire con esattezza se ci sono stati errori nel conteggio del numero”, hanno fatto sapere dal Comitato delle primarie capitoline. A votare sono stati in 43mila e non 47mila persone. “Se e’ vero che c’e’ chi ha aggiunto 3.700 schede bianche per dare un dato di partecipazione alle primarie di Roma – e non voglio crederlo – lo considero un atto puerile che non cambia la fisionomia del voto”, osserva Morassut. “C’e’ chi cerca congresso su pelle italiani”, taglia corto il presidente dell’assemblea dem, Orfini. (AGI)