Mentre la terra continua a tremare in Emilia Romagna (oltre 100 scosse di assestamento in 24 ore) si comincia a fare la conta dei danni del sisma di ieri. Domani il Consiglio dei Ministri dichiarerà lo stato d'emergenza per le zone colpite, mentre il questore di Ferrara quantifica in 'oltre 4000' il numero degli sfollati fra il ferrarese ed il modenese. E' cominciata anche la verifica sullo stato di agibilità degli edifici. Coldiretti stima in circa 200 milioni i danni al settore agricolo. La Cgil parla invece di 5mila posti di lavoro a rischio.
OLTRE 4MILA SFOLLATI- Sale il bilancio degli sfollati per il terremoto che, all'alba di ieri, ha colpito l'Emilia, causando sette morti e una cinquantina di feriti. Sono 4.000 le persone che hanno trascorso la notte lontano da casa, in auto o nei primi centri di accoglienza allestiti in fretta e furia dalla Protezione Civile, mentre la terra continuava a tremare.
Nelle ultime 24 ore, le scosse avvertite sono state più di cento. "Ai 3 mila sfollati che avevamo calcolato inizialmente – spiega il capo della Protezione civile regionale, Demetrio Egidi – se ne sono aggiunti un'ottantina nel Ferrarese e circa 300 nel Bolognese. Poi ci sono quelli della provincia di Modena tra Finale Emilia, Mirandola e altri posti vicini". Le operazioni di soccorso proseguono, ma il lavoro è ostacolato dal maltempo. Sulle zone terremotate piove ormai da diverse ore e il termometro non supera i dieci gradi. "Abbiamo bisogno di aiuto – è l'appello di Fernando Ferioli, sindaco di Finale Emilia, uno dei centri più colpiti dall'emergenza terremoto -. I centri di accoglienza sono già colmi e durante la giornata gli sfollati aumenteranno. So che la macchina organizzativa sta partendo, ma intanto qui scarseggiano le derrate alimentari".
Discorso simile a Sant'Agostino, nel Ferrarese, il paese che ha pagato il maggior tributo di vittime in seguito al sisma che ha sconvolto l'Emilia. I vigili del fuoco sono al lavoro per verificare la stabilità degli edifici e intanto si fanno i primi conti sulle conseguenze economiche della tragedia. Secondo la Cgil di Modena e Ferrara, i posti di lavoro a rischio sono 5.000. "E' del tutto evidente che questo terremoto, come gli altri che verranno, non può gravare sulle spalle dei territori che vivono vicende così drammatiche", sottolinea il presidente della Regione, Vasco Errani, che all'ora di pranzo incontrerà a Marzaglia i sindaci delle aree interessate dal sisma. Con lui ci sarà il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, che dovrà poi riferire al Consiglio dei Ministri convocato domani per dichiarare lo stato di emergenza per le zone dell'Emilia-Romagna colpite dal sisma.
Fonte: Ansa