Un’esplosione ha sventrato un vagone della metro di San Pietroburgo, alla fermata ‘Sennaya ploshad’. Sono almeno 10 i morti, seconda l’agenzia di stampa Itar Tass, e una cinquantina i feriti. Una seconda esplosione, secondo testimonianze riportate dalla Ria Novosti, ha colpito anche la fermata ‘Tekhnologhichesky Institut’. Soccorritori sono sul posto in forze.
Il presidente Vladimir Putin era in città
Il presidente russo, Vladimir Putin, era a San Pietroburgo in quel momento per incontrare l’omologo bielorusso, Alexander Lukashenko. Come ha sottolineato il suo portavoce, Dmitri Peskov, il leader del Cremlino è ormai fuori città.
Putin ha annunciato di “aver parlato con il capo dei servizi speciali, stanno lavorando per accertare le cause”, esprimendo “dolore e vicinanza ai familiari delle vittime”. Nessuna causa è stata esclusa, compreso il terrorismo.
7 stazioni metro chiuse, disinnescato ordigno a un’altra fermata
Il servizio metropolitano ha informato che sono sette le stazioni chiuse finora: Park Pobedy, Elektrosila, Moskovskiye Vorota, Frunzenskaya, Tekhnologichesky Institut, Sennaya Ploshchad e Gostiny Dvor. Secondo alcune fonti, un altro ordigno è stato scoperto e disinnescato alla stazione di Ploshchad Vosstaniya.
Nei video apparsi sulla stampa e sui social media, si veda la piattaforma d’arrivo invasa dal fumo, almeno una carrozza sventrata con la porta divelta e feriti ricoperti di sangue a terra. (AGI)