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Home > Tfr, benefici solo a fisco

Tfr, benefici solo a fisco

04 de outubro de 2014 - Por Comunità Italiana

Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi parla a Napoli per il XIV Forum della Piccola industria. “Per quel poco che si e’ capito finora dall’annuncio sul Tfr l’unico reale beneficiario sarebbe il Fisco e che l’ipotesi fa sparire con un solo colpo di penna circa 10-12 miliardi per le piccole imprese italiane”. “Ho peraltro moltissimi dubbi che i lavoratori aderirebbero a una simile proposta – aggiunge – se l’adesione fosse lasciata alla volontarieta'”.
“Vedremo come evolvera’ e se prendera’ forma l’idea avanzata dal presidente del Consiglio”, ha poi aggiunto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, riferendosi alla proposta di inserire il tfr in busta paga, assicurando che questa “sara’ valutata con serieta’, attenzione e senza alcun pregiudizio”.
Ma alla platea del forum della Piccola Industria di Confindustria, in corso a Napoli, Squinzi ha lanciato anche un avvertimento a Renzi. “Posso anche garantirgli – ha detto – che nella fase in cui siamo, nulla che possa nuocere ulteriormente alla vita delle imprese e’ tollerabile”. “La corda del cieco e ostinato rigore e’ stata tirata troppo a lungo e cosi’ dall’Europa della convergenza si rischia di cadere in quella delle decisioni unilaterali”.
“La scelta francese apre un potenziale conflitto – prosegue il presidente di Confindustria – non solo con i rigoristi ma anche con i Paesi che hanno dovuo bere l’amara medicina del rigore o del commissariamento”. Poi un inevitabile accenno alla questione dell’articolo 18. “Non e’ una legge a creare occupazione – afferma -. Non abbiamo bisogno di nuove tipologie contrattuali. Sappiamo che una legge malfatta i posti di lavoro puo’ distruggerli”.
Il presidente di Confidustria sottolinea che l’opinione degli imprenditori “non e’ cambiata. Avevamo anche detto – aggiunge nel suo intervento – che gli interventi sui contratti a termine, la legge delega di riforma del mercato del lavoro sono segnali importanti che vanno nella direzione di un mercato regolato in maniera piu’ moderna, un poco piu’ vicino a quello dei nostri competitori occidentali, se non altro”. “La ragionevolezza – sottolinea – consiglierebbe dunque di andare in una direzione che renda piu’ facile creare il lavoro e meno costoso quello stabile e di qualita'”.
Infine il tema della crescita. “Io sono pronto, dice Squinzi – noi siamo pronti, a una grande intesa tra pubblico e privato, con un accordo tra i grandi e i piccoli di eccellenza”. “Abbiamo bisogno di grandi idee e di tanta fiducia. – aggiunge il presidente di Confindustria – Deve esserci un luogo a piacere in cui ci si guarda in faccia e si decide, sarebbe auspicabile insieme, visto che noi imprese siamo attori primari, quali sono i grandi driver di crescita del Paese, in termini di infrastrutture, di ricerca e di sviluppo, anche rischiosa, di potenziamento degli atenei davvero competitivi del Paese, d’investimento sui settori piu’ competitivi”. (AGI)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.