Tra gli italiani aumenta l’ottimismo e la fiducia e le famiglie “iniziano a respirare”, facendo ripartire i consumi. è la fotografia scattata dal 28esimo Rapporto Italia dell’Eurispes, secondo cui raddoppia il numero di chi ritiene stabile la situazione economica nel corso dell’anno appena passato (dal 14,6% di inizio 2015 al 30,3% del 2016), si dimezza il valore di chi indica un netto (dal 58,4% al 23,3%) peggioramento. Aumentano gli ottimisti che indicano un lieve (dall’1,5% al 16,2%) o un netto miglioramento (dall’0,0% all’1,1%). In sintesi, si evidenzia una ripresa della fiducia generale e il lento abbandono del clima di forte pessimismo che ha caratterizzato gli ultimi anni. Il 47,3% degli italiani (+13,4% rispetto al 2015) indica per il 2016 una sostanziale stabilità economica del Paese; il 14,7% (+10,1%rispetto al 2015) è convinto che la situazione migliorerà nel corso di quest’anno. In parallelo si dimezza la quota di quantiprevedono un futuro peggioramento (dal 55,7% al 27,3%; -28,4%). Indica un forte o lieve peggioramento della propria situazione economica il 40,7% (-36%); il 12,3% (+9,4%) ha constatato un aumento delle proprie risorse, mentre sale dal 18,5% del 2015 al 43,8% del 2016 il numero di chi indica una situazione di stabilità.
La gestione della quotidianità – sottolinea l’Eurispes – diventa meno critica: il 27,3% non riesce con le proprie entrate ad arrivare alla fine del mese (-19,9% rispetto al 2015) e il 44,5% (-18,3% rispetto al 2015) riferisce che la propria famiglia è costretta a utilizzare i risparmi per arrivare a fine mese. Aumenta la quota di chi riesce a risparmiare qualcosa (dal 14,8% al 25,8%; +11%) e diminuisce quella di chi ha difficoltà a pagare le spese dei trasporti (dal 34,4% al 25,7%). Oltre un italiano su tre, il 34,3% (-6,6% rispetto al 2015) fa fatica ad affrontare le spese mediche. Tra quanti hanno attivato un mutuo, il 37,3% non riesce a saldare le rate e il 40% di chi è in affitto è in difficoltà con il canone. La percentuale di chi indica una perdita del potere d’acquisto passa dal 71,5% al 53,1%, mentre il 46,8% (contro il 28,5%) rileva poco o per niente diminuzioni. Gli italiani continuano a stare molto attenti alle spese, ma meno dello scorso anno: così si riduce il numero di chi risparmia sui pasti fuori casa (66,2%, -14,6%), si rivolge a punti piu’ economici come grandi magazzini, mercatini, outlet o discount; cambia marca di un prodotto alimentare se piu’ conveniente (68%; – 13,7%); risparmia su viaggi e vacanze (67%; -7,7%), estetista/parrucchiere (65,9%; -14,8%) o articoli tecnologici (69,4%; -10,7%); usa di piu’ i mezzi pubblici per risparmiare sulla benzina (39,4%; -2,2%) o si rivolge al mercato dell’usato (29,3%; -14,9%). è diminuita anche la quota di chi avendo animali domestici ha risparmiato sulle spese a loro dedicate (25,9%; -23,6%); in calo i tagli sulle spese per la baby sitter (48,2%; – 5,3%), quelli per aiuto nelle pulizie/domestici (37,2%; -23,6%); mentre il 37,8% ha ridotto le spese relative alla badante. Ad aumentare invece è il taglio delle spese mediche che nel 2016 raggiunge quota 34,2%, contro il 32,3% del 2015. Infine, si registra una lieve ripresa dei pagamenti a rate (da 32,4% a 37,6%).
Eurispes: aumenta lavoro nero, boom tra cassintegrati
Aumenta il ricorso al lavoro nero: secondo il 28esimo Rapporto Eurispes, nell’ultimo anno è capitato al 28,1% del campione di lavorare senza contratto, contro il 18,6% del 2015. Una condizione incontrata da oltre il 50% di chi è in cerca di primo lavoro e di nuova occupazione, dal 29,6% degli studenti, dal 22,4% delle casalinghe e dal 13,8% dei pensionati, ma soprattutto dall’83,3% dei cassintegrati. La quota di chi invece ha svolto un doppio lavoro, nel corso dell’ultimo anno, è del 21% (19,3% ad inizio 2015). L’Eurispes ha chiesto agli intervistati di indicare, secondo la propria esperienza personale, quali sono le categorie che piu’ spesso lavorano senza contratto oppure senza emettere fatturazione. Le tre categorie maggiormente indicate sono: nell’80% dei casi i baby sitter, nel 78,7% gli insegnanti di ripetizioni, nel 72,5% i collaboratori domestici. A seguire badanti (67,3%), giardinieri (62,7%), muratori (60,2%), idraulici (59,8%), elettricisti (57%), falegnami (56,4%) e medici specialisti (50%).
Eurispes: aumenta chi si rivolge a usurai o si rifugia nel gioco
Aumenta del 6% in un anno la percentuale di chi dichiara di avere esperienza di amici o parenti a cui è capitato di chiedere denaro in prestito ad un usuraio (16,9%). Lo rileva il Rapporto Italia 2016 dell’Eurispes, secondo cui cresce anche il numero di italiani che ricorrono alla Caritas o ad altre associazioni per disporre di aiuto (22,9%, +2,7). Infine, sale del 13,4% quanti perdono importanti somme di denaro al gioco (28,7%). Tutti segnali – secondo l’Eurispes – di una situazione di disagio, che permane nonostante i segnali di ripresa. (AGI)