Un nuovo lago si è aperto all'altezza di Nodica, Bertolaso fa il punto con i sindaci dei comuni alluvionati
MILANO – «La priorità è la breccia aperta all'altezza di Nodica, in provincia di Pisa: questo punto ha creato i problemi sul lago di Massaciuccoli, dando vita di fatto un altro lago. Adesso bisogna correre ai ripari, prima che ricominci a piovere forte, come previsto tra giovedì e venerdì». A dirlo è il numero uno della Protezione Civile, Guido Bertolaso, intervenuto, lunedì mattina a Lucca, alla riunione convocata in Provincia, con i sindaci colpiti dall'alluvione di Natale in Toscana. Bertolaso è stato poi accompagnato in un sopralluogo nelle zone alluvionate dal presidente della provincia di Lucca, Stefano Baccelli, secondo cui «se Pisa non chiude l'argine del Serchio, fratturato per 170 metri, sarà un disastro, perchè l'acqua potrebbe arrivare a sfondare l'argine del Massaciuccoli». Durante la riunione operativa in corso a Pisa, però, i tecnici della Provincia avrebbero sostenuto che per il risarcimento dell'argine saranno necessari «non meno di 10 giorni. «Non vogliamo fare nessun tipo di allarmismo – ha detto Baccelli – , però bisogna fare più in fretta». Vista l'incertezza sul ripristino degli argini, i comuni di Viareggio, Camaiore e Massarosa stanno preparando i piani di evacuazione in previsione della nuova ondata di maltempo. Il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ha intanto fatto il punto della situazione stimando in circa 100 milioni di euro i danni causati dalle alluvioni natalizie.
LO STATO DI EMERGENZA – Quanto alle linee di intervento per risanare la situazione, è stato Bertolaso a spiegare che «da un lato, bisogna ripristinare i danni che ci sono stati, consentire agli evacuati di rientrare in casa, sistemare i problemi di viabilità, sistemare le aree di versante a rischio; dall'altro è necessario fare un piano per rimettere a posto il reticolo idrografico di questo territorio, che è un territorio molto prezioso, ma anche molto delicato». «Alla prima riunione del Consiglio dei ministri – ha poi sottolineato – sarà sottoposta la dichiarazione dello stato di emergenza e con le ordinanze faremo gli interventi che si devono fare. Ovviamente ci vuole la partecipazione di tutti, il governo farà la propria parte e così devono fare gli enti locali, ma mi pare che ci siano già state esperienze positive anche nel passato».
IL BILANCIO DEI DANNI – Il riepilogo di quanto accaduto lo ha intanto fatto la Regione. «Le province più interessate dagli eventi sono quelle di Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia e Prato – ha spiegato il presidente Martini -. Il sistema idraulico è andato in crisi sull'asta principale del Serchio e sul Contesora sempre nel bacino del Serchio, e nel bacino dell'Arno le criticità hanno riguardato il torrente Ombrone Pistoiese e il Calice a Prato. La zona maggiormente colpita – ha proseguito il presidente – è la Lucchesia, con 85 frane, di cui almeno 10 importanti su cui occorre intervenire subito. Almeno 20 le frane in Lunigiana. Difficoltà ancora a Pracchia. Alcuni centri sono tuttora isolati, come le frazioni di Luciana e Frasseta, nel territorio di Vernio. Sono state evacuate 500 persone nella sola provincia di Lucca 50 famiglie in Garfagnana, ma i dati sono parziali».
AUTOSTRADE RIAPERTE – Nel frattempo sono stati riaperti i tratti delle autostrade A/11 Firenze-Pisa Nord e A/12 Rosignano-Genova che erano stati chiusi dal giorno di Natale per le esondazioni del Serchio e di altri canali e torrenti nelle province di Lucca e di Pisa. Rimane invece chiusa la statale Aurelia nel comune di Vecchiano. Il traffico ha ricominciato a scorrere in modo regolare in entrambe le direzioni sia sull'A/12 lungo il litorale pisano, sia sull'A/11 tra i caselli di Lucca Ovest e di Pisa-Centro-Aeroporto. Dalle prime ore di lunedì sono anche operative le squadre di tecnici specializzati dell'Anas giunte dalla Campania, dal Lazio, dall'Abruzzo e dall'Umbria, con escavatori e autocarri. «Sono squadre dell'Anas, tecnicamente preparate e dotate di adeguate attrezzature – spiega il presidente della società, Pietro Ciucci -, che interverranno e saranno a disposizione fino alla fine dell'emergenza per ripristinare il più presto possibile la viabilità sia sulla rete Anas che sulle altre strade non in gestione».
NELLE ALTRE REGIONI – Nel Levante genovese a causa della pioggia dei giorni scorsi si segnalano diverse frane. La situazione più preoccupante è sulla SP 58b della Crocetta, chiusa in comune di Coreglia Ligure nel tratto compreso tra la Val Fontanabuona e il valico della Crocetta per la caduta di massi dal versante sovrastante. Le altre situazioni che comportano qualche preoccupazione sono sulla SP 227 di Portofino, dove le reti di contenimento sono gravide di massi e altro materiale che ora sta per essere rimosso e a Rapallo, sulla SP 31 di San Martino di Noceto, dove a causa di un muro privato pericolante stato istituito un senso unico alternato a vista. Sensi unici alternati sono stati istituiti sulla SP 3 di Crocetta di Orero tra Pedemonte e il valico della Crocetta per un tratto di circa 20 metri, sulla SP 24 di Lorsic e al chilometro 61 della SP 654 della Val di Nure in Val d'Aveto. Molti gli smottamenti di minore entitá, rimossi dagli oltre cento uomini messi in campo dalla Provincia. In Valle Scrivia sono segnalati molti rami spezzati e caduti per la galaverna.
LE PREVISIONI – Dopo Natale, anche Capodanno sarà all'insegna del maltempo: una perturbazione proveniente dall'Atlantico raggiungerà l'Italia già da martedì, portando venti forti su Sardegna e Sicilia, mentre mercoledì è atteso un peggioramento sul centro-sud. In particolare, gli esperti del Dipartimento della Protezione Civile prevedono piogge e temporali sulle zone dell'Appennino settentrionale e sui settori tirrenici centro-meridionali. Per l'ultimo dell'anno è previsto maltempo su buona parte delle regioni italiane: la perturbazione inizierà ad interessare il centro-nord, con possibili piogge e temporali localmente anche intensi sul nord-est e sull'alto e medio versante tirrenico. Piogge che nella notte potrebbero estendersi al sud, soprattutto sui versanti tirrenici. Un miglioramento, soprattutto al nord, è previsto per il 1 gennaio, anche se persisteranno venti forti e mari agitati. Il Dipartimento della Protezione civile seguirà l'evolversi della situazione in contatto con le Prefetture, le Regioni e le strutture locali di protezione civile.
Corriere della Sera