Comunità Italiana

Traffico di droga, 22 arresti in Lombardia

Una vasta operazione antidroga, coordinata dal Pm della Dda di Milano Antonio Sangermano, è stata eseguita dai carabinieri tra Milano, Bergamo e Varese: 22 gli arrestati,  che fanno parte di un'organizzazione criminale dedita al traffico di droga e di armi. Si tratta, secondo quanto si è appreso, di soggetti italiani e stranieri, responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di cocaina ed hashish, alla fabbricazione e commercializzazione di armi comuni da sparo e da guerra, nonché di ricettazione e porto illegale di armi. L'indagine, cominciata alla fine del 2008, ha complessivamente permesso ai carabinieri del Nucleo investigativo di arrestare oltre 90 persone e di denunciarne circa 150.
SPACCIO ANCHE IN UFFICI MEDIASET  – C'é anche un filone che riguarda gli ambienti televisivi nell'indagine del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano che oggi ha portato all'esecuzione di 22 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Milano, Fabrizio D'Arcangelo, su richiesta del sostituto procuratore della Dda di Milano, Antonio Sangermano. Si tratta di una serie di intercettazioni durante le quali alcuni dei personaggi di spicco dell'indagine, tra cui quello ritenuto al vertice dell'organizzazione, Marco Damiolini, 35 anni, parlano tra loro di una serie di cessioni di cocaina a presentatori e gente di spettacolo legata a Mediaset, un filone che era già stato trattato in un altro procedimento, il 2 novembre 2011, denominato 'Molle Domenico piu' altrì e aveva portato all'arresto di tre dipendenti della società di Cologno Monzese (Milano). In particolare, in un passo delle circa 900 pagine dell'ordinanza, il 29/09/2009 Marco Damiolini conversa con Raffaele Laudano, 47 anni, un altro degli arrestati. "Damiolini: mò ti dico una cosa, guarda che Mediaset….se ti blindano se la cantano. E' normale. Lo rivelano. Laudano: se la smazza poi lui. Damiolini: non gli puoi neanche dare dell'infame. L'amico mio ha preso 12 anni di galera perché lavorava con Maurizio Costanzo. Davide Caffa. lui gli dava la barella…(cocaina) alla Barale, a Costanzo, ad ogni Buona Domenica…(trasmissione in onda su canale cinque)….gli dava due etti e mezzo. gliela pagavano profumata proprio…..é successo….(inc)…e ha preso dodici anni.

In altri passi delle intercettazioni, Marco Damiolini e Raffaele Laudano si lamentano della scarsa qualità dell'ultima partita, evidentemente non adatta ai raffinati ambienti televisivi. Damiolini: "Compri dieci grammi e vuoi il 90%. Laudano: ma non posso dargli neanche la merda a quelli di Mediaset….io lo so già come son fatti quelli…". In un altro punto a parlare con Laudano è Domenico Molle, ex dipendente Mediaset arrestato nella prima tranche dell'inchiesta, che si lamenta per una serie di agitazioni sindacali nella tv che interferiscono con il suo commercio. Molle: Quindi mi sveglio tardi la mattina … poi … in azienda c'é un bordello della Madonna…per questa cosa dello sciopero che fanno i picchetti…c'é un casino a Cologno (ndr sede della Mediaset)… Laudano: Eh… Molle: Ne stanno licenziando …non si capisce più un cazzo … Laudano: Eh… Molle: Eh…allora in azienda è un po'…un subbuglio hai capito? Laudano: Va bene dai… Nell'ordinanza peraltro è precisato che i personaggi pubblici di cui parlano gli spacciatori tra loro come utenti finali del loro commercio, non sono stati oggetto di rilievi penali.
INDAGINI, NO RISCONTRI CESSIONI A VIP  – Nell'ambito dell'inchiesta milanese che stamani ha portato agli arresti 22 persone per un traffico di droga e armi, non sarebbero stati trovati riscontri sulle presunte cessioni di stupefacenti a personaggi del mondo dello spettacolo. Lo si sottolinea in ambienti del Palazzo di Giustizia milanese. Riguardo alle intercettazioni ambientali nelle quali uno degli arrestati, Marco Damiolini, parla di alcuni vip, in ambienti vicini alle indagini viene chiarito che potrebbe trattarsi anche di "chiacchiere da bar", per le quali comunque non sono stati trovati riscontri. Tanto che i personaggi del mondo vip non sono stati sentiti dagli inquirenti, i quali sottolineano anche come Mediaset abbia collaborato con la magistratura nel corso delle indagini.

COSTANZO, NON SO DI COSA SI PARLI – "Non so di cosa si stia parlando, le cose non mi riguardano in nessun modo, di tutte le persone citate conosco solo Paola Barale. Ancora una volta devo dire 'un colpo del sole africano!'". Così Maurizio Costanzo replica all'ANSA in merito alle intercettazioni diffuse oggi nel contesto dell'indagine del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano che oggi ha portato all'esecuzione di 22 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Milano, Fabrizio D'Arcangelo, su richiesta del sostituto procuratore della Dda di Milano, Antonio Sangermano.

Fonte: Ansa