Comunità Italiana

Trani, il premier: «Sono indagato?»

Ghedini: «Fatti penalmente irrilevanti, la procura incompetente per territorio, violato il segreto d'indagine»

MILANO – Nel giorno dell'arrivo degli ispettori del ministero a Trani, e delle ultime rivelazioni sull'inchiesta, il Cavaliere passa al contrattacco. Per prima cosa ha chiesto alla Procura di Trani di sapere ufficialmente se il suo nome è iscritto nel registro degli indagati. L'istanza è stata depositata dall'avvocato Filiberto Palumbo, di Bari, che assiste il presidente del consiglio assieme all'avvocato Niccolò Ghedini. La richiesta è stata depositata all'ufficio registro generale della Procura ai sensi dell'articolo 335 del Codice di procedura penale dopo la diffusione di notizie di stampa secondo le quali Berlusconi sarebbe indagato per concussione. Il capo del governo, infatti, non ha mai ricevuto dalla Procura di Trani alcun avviso di garanzia.

{mosimage}LA NOTA DI GHEDINI – Intanto con una nota l'avvocato Ghedini chiarisce quali sono a suo avviso i termini giuridici dell'inchiesta portata avanti dalla procura pugliese. «L'irrilevanza penale dei fatti, e comunque la totale e assoluta incompetenza territoriale di quella Procura» sono dimostrate, secondo Niccolò Ghedini, dalle notizie sulle indagini in corso a Trani. Ghedini sottolinea inoltre «la reiterata e continua violazione del segreto di indagine. Nella nota Ghedini spiega: «Tutto è nelle mani della procura e degli investigatori e, guardacaso, a pochi giorni dalle elezioni, si leggono non solo i contenuti delle intercettazioni, ma perfino i precisi numeri delle stesse e, pur anche, i nomi di chi sarà interrogato nei prossimi giorni – aggiunge -. Tutto ciò non solo è inaccettabile, ma è in palese e conclamata violazione di legge e concretizza una pluralità di reati e di responsabilità disciplinari che dovranno essere accertati e severamente sanzionati».

DANDINI – Ma c'è anche chi invece dalla rivelazioni dell'inchiesta si sente preoccupata. «Non è piacevole rientrare nelle ossessioni del Presidente del Consiglio», commenta Serena Dandini che, sarebbe tra le persone citate dal premier Silvio Berlusconi nelle intercettazioni con il commissario dell'Agcom Giancarlo Innocenzi. «Fino ad ora non ho ricevuto nessuna comunicazione dalla Procura di Trani; se dovessi essere chiamata andrei come qualunque cittadino», aggiunge la conduttrice del talk di satira "Parla con me", in onda su Raitre. «Trovo – conclude la Dandini – tutta questa storia abbastanza anormale per un paese democratico, specialmente se poi conseguentemente o meno vengono sospesi i talk show di approfondimento giornalistico della Rai prima delle elezioni».

CSM – Intanto il caso che ha investito il consigliere togato del Csm, Cosimo Maria Ferri, che sarebbe coinvolto nell'inchiesta di Trani, sarà discusso molto probabilmente nella riunione di martedì mattina del Comitato di presidenza di Palazzo dei Marescialli. Martedì, infatti, i vertici del Csm – il vicepresidente Nicola Mancino, il primo presidente e il procuratore generale della Cassazione, Vincenzo Carbone e Vitaliano Esposito – si riuniranno come già stabilito la scorsa settimana. Appare però scontato che le notizie che riguardano il togato di magistratura indipendente saranno al centro della riunione.

Fonte: www.corriere.it