La direzione del 21 rischia cosi’ di trasformarsi in uno showdown sull’atteggiamento da tenere nel partito in vista delle amministrative e del referendum sulle riforme costituzionali. “Dobbiamo restare li’, quel partito e’ il mio partito”, ribadisce Bersani ma i renziani vorrebbero mettere uno stop alle reiterate polemiche che minano il percorso del governo. “Noi – sottolineano fonti dem – siamo impegnati a cambiare il Paese, concentrati sulla battaglia in Europa e sulle riforme, basta con il controcanto, neanche i Cinque stelle si comportano cosi'”. Le stesse fonti sottolineano quindi che la tensione e’ destinata a salire.
Certo, al momento si e’ deciso di non alimentare lo scontro con i bersaniani. “Se Verdini sara’ condannato in via definitiva paghera’ come tutti, come e’ giusto. E nel caso si applichera’ anche a lui la Severino”, taglia corto il responsabile giustizia del Pd Ermini. “Denis Verdini non e’ del Pd ed il suo partito non fa parte della maggioranza”, ribadiscono anche Marcucci e Rosato. “Non evocavamo fantasmi ma rischi reali”, risponde il besaniano Fornaro. “La verita’ e’ che erano proprio loro a governare con Verdini e Berlusconi”, a risposta dei renziani. (AGI)