Comunità Italiana

Tripoli, svizzero si consegna alle autorità libiche per chiudere impasse diplomatico

Domenica sera Berlusconi ha telefonato a Gheddafi per «consultazioni bilaterali»

TRIPOLI – Intorno all'ambasciata svizzera a Tripoli è stato dispiegato un cordone di polizia che impedisce a tutti di avvicinarsi. Max Goeldi, lo svizzero condannato a quattro mesi di detenzione per violazione della legge libica sui visti, alle 13 italiane è uscito dall'ambasciata per consegnarsi alle autorità libiche, come da ultimatum di Gheddafi. Goeldi, ha riferito il suo legale, sarà trasferito in una prigione alla periferia della capitale libica, dove potrà ricevere visite e avere la possibilità di servirsi di un traduttore. Per quanto riguarda invece Rachid Hamdani, l'altro cittadino svizzero trattenuto da un anno e mezzo in Libia, in mattinata è uscito dall'ambasciata salendo su un'auto per lasciare il Paese in direzione in Tunisia. Hamdani ha infatti la doppia cittadinanza svizzera e tunisina e gli è stato concesso il visto per recarsi nel Paese vicino. I due cittadini svizzeri erano stati arrestati il 19 luglio 2008, subito dopo il fermo a Ginevra del figlio di Gheddafi, Hannibal, accusato di aver maltrattato i suoi domestici.

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BERLUSCONI TELEFONA A GHEDDAFI – L'agenzia di stampa ufficiale libica Jana ha reso noto che Silvio Berlusconi ha avuto un colloquio telefonico domenica sera con Gheddafi, nel quadro delle consultazioni bilaterali su questioni regionali e internazionali di comune interesse. Secondo il sito libico online Oea – vicino al figlio di Gheddafi, Seif Al Islam – Berlusconi «ha fatto sforzi persistenti con il colonnello nel tentativo di contenere la crisi». Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha confermato che «la scorsa notte ci sono stati contatti, abbiamo rivolto un appello alle autorità libiche e anche Berlusconi ha parlato con Gheddafi. Per quanto riguarda la Svizzera, speriamo che decida di lasciare cadere la cosiddetta lista nera Schengen allo scopo di evitare qualche forma di rappresaglia», ha concluso.

Fonte: www.corriere.it