BIANUAL

BIANUAL

A partir de
Por R$ 299,00

ASSINAR
ANUAL

ANUAL

A partir de
Por R$ 178,00

ASSINAR
ANUAL ONLINE

ANUAL ONLINE

A partir de
Por R$ 99,00

ASSINAR


Mosaico Italiano é o melhor caderno de literatura italiana, realizado com a participação dos maiores nomes da linguística italiana e a colaboração de universidades brasileiras e italianas.


DOWNLOAD MOSAICO
Vozes: Cinco <br>Décadas de Poesia Italiana

Vozes: Cinco
Décadas de Poesia Italiana

Por R$ 299,00

COMPRAR
Administração Financeira para Executivos

Administração Financeira para Executivos

Por R$ 39,00

COMPRAR
Grico Guia de Restaurantes Italianos

Grico Guia de Restaurantes Italianos

Por R$ 40,00

COMPRAR

Baixe nosso aplicativo nas lojas oficiais:

Home > Trump fa gli auguri al presidente cinese con 11 giorni di ritardo

Trump fa gli auguri al presidente cinese con 11 giorni di ritardo

09 de fevereiro de 2017 - Por Comunità Italiana
Trump fa gli auguri al presidente cinese con 11 giorni di ritardo

CHINA-TRUMPCon qualche giorno di anticipo sulla Festa delle Lanterne, ma ben 11 giorni di ritardo rispetto alle celebrazioni per il Capodanno cinese, Donald Trump ha rotto il silenzio e ha mandato una lettera al presidente Xi Jinping, augurandogli “un anno del Gallo di successo”. La missiva è il primo contatto (in)diretto da parte del nuovo inquilino alla Casa Bianca con il leader della grande potenza asiatica dal giorno del suo insediamento.

Sono, infatti, 19 i capi di Stato e di governo che hanno parlato con Trump dal 20 gennaio ad oggi: una lunga lista che va dal presidente ucraino, Petro Poroshenko, al premier neo-zelandese Bill English, ai leader europei (compreso il presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni). Su questa lista manca però un nome, e di un certo peso: il presidente cinese Xi Jinping.

Nella lettera, ha fatto sapere la Casa Bianca, il presidente americano si è detto “impaziente di lavorare con il presidente Xi per sviluppare una relazione costruttiva che porti benefici sia agli Stati Uniti che alla Cina”. Da Pechino, il ministero degli Esteri ha espresso “grande apprezzamento” per l’iniziativa, ma non ha dato indicazioni su una possibile chiamata tra Trump e Xi.

L’iniziale silenzio di Trump, gli auguri di Ivanka
I mancati auguri di Trump in occasione del capodanno cinese, festa particolarmente sentita, erano stati notati. A salvare la situazione, ci aveva pensato la figlia Ivanka, volto moderato e rassicurante dell’amministrazione fin dai tempi della campagna elettorale.

Arabella singing a song she learned for #ChineseNewYear. Wishing everyone an amazing year to come during these days of celebration.

Nel giorno dei festeggiamenti, Ivanka aveva postato su Twitter il video della figlia Arabella, studentessa di cinese, che canta una canzone per il nuovo anno. Il tutto accompagnato dagli auguri per le feste. Inoltre, la figlia del presidente aveva anche partecipato al ricevimento ospitato dall’ambasciata cinese a Washington in occasioen dei festeggiamenti.

Dal 20 gennaio a oggi nessun contatto diretto Usa-Cina
Contrariamente a quanto avvenuto con la passata amministrazione, i due leader non hanno ancora avuto contatti diretti, se non prima che Trump si installasse alla Casa Bianca. Subito dopo il voto dell’8 novembre, infatti, Xi aveva inviato un telegramma di congratulazioni e c’era stata una telefonata tra i due. A questa, erano seguiti gli auguri per le feste natalizie, stando a quanto ha riferito il presidente americano in un’intervista al Wall Street Journal il 13 gennaio.

Ma nessun contatto diretto. E sulla tempistica di una possibile chiamata, lo stesso portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lu Kang, è rimasto vago. In una conferenza stampa del 3 febbraio, si è limitato a dire che le due parti “sono in stretti contatti”.

Focolai di tensione, dal Mar Cinese alla questione di Taiwan
Se telefonate finora non si sono viste, dichiarazioni invece, con toni anche accessi, ma senza mai citazioni dirette e personali, non sono mancate. A metà dicembre, quando era ancora presidente eletto e non insediato, Trump aveva attaccato la Cina a causa di un drone utilizzato dalla Marina Usa per monitorare le acque internazionali del Mar Cinese Meridionale, sequestrato a dicembre da una nave da guerra cinese. “La Cina si tenga il drone che ci ha rubato”, twittò il presidente Usa, cadendo anche in una gaffe linguistica, descrivendolo come un avvenimento “unpresidented” anziché “unprecedented”.

E i rapporti non erano partiti meglio dopo la vittoria elettorale di Trump, a causa della telefonata con la presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, che aveva messo sotto stress il pricipio “una Cina, due sistemi”, facendo infuriare la leadership cinese che lo considera “pietra angolare delle relazioni sino-americane”.

Da ultimo, ma non per importanza, le tensioni sulla penisola coreana, con l’annunciato dispiegamento da parte dei vertici militari americani del sistema anti-missilistico Terminal High Altitude Area Defense (Thaad) in Corea del Sud entro il 2017.

America first, i timori di un ritorno al protezionismo
Tra i temi caldi sul tavolo, il ritorno al protezionismo annunciato da Trump in campagna elettorale (insieme alla minaccia di imporre dazi del 45% sulle merci cinesi ) ha inquietato Pechino. Che si è affrettata a rispondere. Dal palco del World Economic Forum a Davos, pochi giorni prima dell’insediamento a Washington, il leader cinese ha ricordato alla platea che “nessuno emergerà vincitore in una guerra commerciale” e “perseguire il protezionismo è come rinchiudersi in una stanza buia”. (AGI)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.