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Turchia, purga continua

Quasi 9.000 funzionari del ministero dell’Interno turco sono stati licenziati dopo il fallito tentativo di colpo di Stato. Nel dettaglio, riferisce l’agenzia Anadolu, le persone sollevate dall’incarico sono 8.777, tra cui 30 dirigenti e il repulisti di Erdogan e’ arrivato anche nella polizia, protagonista della solevazione contro i militari che avevano architettatop il golpe. Sono 7.850 gli agenti costretti a riconsegnare arma d’ordinanza e distintivo per poi essere esonerati dal servizio nella nottata di ieri proprio mentre alcuni aerei dell’Aeronautica turca hanno compiuto dei voli di pattugliamento nei cieli di Ankara, Istanbul e Smirne per ordine del governo. Secondo i media di Stato, in manette sono finiti anche 103 tra generali e ammiragli mentre Istanbul oggi e’ presidiata da circa 2.000 agenti appartenenti ai reparti speciali. I poliziotti sono dispiegati a presidio delle aree del centro e Piazza Taksim, controllano le principali arterie di collegamento e gli accessi ai punti nevralgici della citta’.

Dopo quando accaduto in Turchia “e’ importante sostenere la legittimita’ delle istituzioni” hanno riaffermato, dopo l’incontro di questa mattina a Bruxelles fra ministri degli Esteri Ue e il segretario di Stato Usa, l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Federica Mogherini e lo stesso John Kerry. Durante la riunione, la prima per il capo della diplomazia Usa, “abbiamo parlato della situazione in Turchia”, ha riferito Mogherini. Come Unione europea “condanniamo il tentativo di colpo di Stato, e “invitiamo al rispetto dei valori costituzionali, delle liberta’ fondamentali, dei diritti umani e stato di diritto”, ha ribadito. Anche Kerry ha ricordato che “siamo favorevoli che i responsabili del colpo di stato siano assicurati alla giustizia, ma sottolineiamo l’importanza della giustizia e del rispetto dello stato di diritto”. Inoltre, ha aggiunto, “siamo determinati a che tutti gli sforzi contro Daesh non si indeboliscano”.

Gli Stati Uniti non hanno ricevuto per ora “nessuna richiesta di estradizione per Fethullah Gulen” ha aggiunto il segretario di Stato “La richiesta deve avvenire attraverso i canali previsti come stabilito dalle leggi e dagli accordi che abbiamo con la Turchia. Deve essere fondata su fatti confermati e verificabili nei termini di tali leggi e trattati. In ogni caso, non ci e’ ancora arrivata nessuna richiesta di estradizione per Fethullah Gulen, ne’ abbiamo elementi che ci permettano di considerare tale ipotesi”. (AGI)