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Turmoil a Torino

05 de junho de 2017 - Por Comunità Italiana
Turmoil a Torino

TURIN2-5-6Trentasei ore dopo la psicosi attentato che ha provocato il caos in piazza San Carlo, restano stabili e gravi le due donne ricoverate in rianimazione alle Molinette dopo aver subito traumi ed essere state travolte dalla folla. Paiono invece leggermente migliorate le condizioni di Kevin, il bambino di sette anni e mezzo che si trova al Regina Margherita, finora in coma farmacologico. Oggi i medici proveranno, piano piano, a svegliarlo, per vedere come reagisce. Il papà, commerciante di orgini cinesi emigrato in Italia molti anni fa e la sorellina, che era con il piccolo in piazza, aspettano in ospedale che arrivi una buona notizia.

Gli altri feriti
Oltre a loro tre, i feriti ancora ricoverati sono altri quattro. Un uomo al Mauriziano, sveglio ma ancora in prognosi riservata, una ragazza con un trauma toracico e il bacino fratturato al Cto, ospedale traumatologico e due ragazzi con lesioni alle mani operati ieri. Tutti gli altri pazienti – erano oltre 1500 – sono stati dimessi, alcuni torneranno per interventi ortopedici non di urgenza nei prossimi giorni. E intanto proseguono le indagini alla Digos, coordinata dal pm Antonio Rinaudo. Dopo l’invito del questore a collaborare, sono arrivate agli uffici di corso Vinzaglio decine di mail e telefonate di testimoni. Alcuni di essi sono stati sentiti ieri, altri verranno ascoltati oggi.

I ricordi e le testimonianze
Sarà molto importante vagliare i ricordi dei feriti, ormai dimessi, che si trovavano proprio nella zona nella quale si è creato il vuoto e da cui è partita «l’onda anomala» del fuggi fuggi generale. Anche se non è così chiaro che sia stato un petardo a scatenare il caos, perché gli inquirenti sono dubbiosi e ritengono che potrebbe essere stato soltanto un urlo: «bomba bomba», oppure «attentato». Chi era in quella piazza e ha parlato era ancora molto confuso. Ci sono addirittura ragazzi che agli inquirenti hanno raccontato di aver visto o sentito un camion piombare sulla folla. L’immaginazione, la suggestione, influenzano i ricordi in modo distorto. La paura è ancora forte. Al momento, non ci sono colpevoli, né indagati, né sospettati.

Consiglio con la sindaca Appendino
Anche i ragazzi – tra cui quello con lo zaino – che si vedono nel video, non c’entrerebbero nulla. Sarebbero stati individuati all’inizio come potenziali lanciatori di petardi, ma non c’è nulla che confermi questa ipotesi. I ragazzi sono a piede libero e non sono stati denunciati, alla fine sarebbero estranei. E intanto, mentre si continua, in polizia, a guardare filmati e a sentire persone, la polemica politica è pronta a esplodere a Palazzo Civico, dove dalle 14 inizierà il consiglio comunale. L’opposizione esige risposte dalla sindaca Chiara Appendino. Gli interrogativi sono tanti: perché la piazza è stata fatta riempire così tanto? Perché alcune vie sono state chiuse e altre parti transennate, in modo da impedire il deflusso delle persone? E soprattutto, perché i venditori abusivi di birre erano così tanti e i bar hanno potuto continuare a vendere alcolici, trasformando – secondo alcuni – il raduno in un mucchio di ubriachi, fumatori di canne e il pavimento un tappeto di vetri? Il Pd accusa Appendino di non aver emesso un’ordinanza ad hoc con divieto di portare vetri, alcolici, oggetti pericolosi. Mancherebbe anche un piano di sicurezza. La prima cittadina relazionerà nel pomeriggio, dove avrà modo di rispondere a tutte le accuse, dopo aver ricevuto il rapporto dei vigili urbani. (Corriere)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.