{mosimage}L'uomo si è gettato dalla finestra, ma non è grave. In fin di vita un altro figlio di 4 anni e la padrona di casa
MILANO – Strage famigliare la scorsa notte a Sabbione, frazione di Reggio Emilia. Davide Duò, ex operaio ceramista disoccupato di 47 anni di origini torinesi, ha ucciso nel sonno la moglie Sandra Pattio (45) e il figlio Thomas (19), ha ridotto in fin di vita l'altro figlio Marco di 4 anni ed Elisabetta Guidetti, padrona di casa 79enne che da tempo li ospita, amica della madre di sua moglie. Poi ha tentato il suicidio ingurgitando alcol e farmaci in quantità. Quindi intorno alle 4,15 ha chiamato il 112, dopo di che si sarebbe gettato da una finestra del terzo piano. Lo hanno rilevato gli accertamenti medici dopo che è stato portato in coma all'ospedale di Reggio Emilia.
FERITI – L'uomo è in rianimazione, ma non sarebbe in pericolo di vita nonostante vari traumi ossei e una seria lesione spinale. Gravissime invece le condizioni dei due feriti, in particolare quelle della padrona di casa, sottoposta a un intervento chirurgico al torace. I sanitari stanno valutando l'opportunità di un secondo intervento per ridurre le lesioni da sfondamento al viso.
LA «MATTANZA» – La strage è stata compiuta, secondo i primi accertamenti, utilizzando una mazzetta da muratore e un coltello per disossare i prosciutti. Secondo gli investigatori si è trattato di «una vera e propria mattanza». Il fatto che non abbia lasciato biglietti rende difficile la ricostruzione del movente ma le prime ipotesi propendono per un disagio di natura psicologica forse legato alla mancanza di lavoro. Duò da tempo soffriva di depressione ed è definito «un tipo ombroso» da chi lo conosce. I suoi parenti, che vivono nella vicina Scandiano, lo sentivano pochissimo e da tempo non lo vedevano. Alcune persone che lo conoscono lo hanno definito ai cronisti come «un tipo ombroso».
Fonte: www.corriere.it